Le piattole, note anche come pidocchi del pube, sono insetti parassiti di colore grigio-marrone e circa 2 mm di lunghezza che, generalmente, si diffondono tramite il contatto sessuale. Come suggerisce il nome, di solito si annidano nell’area genitale causando un prurito intenso, ma a volte possono infestare anche altre zone pelose del corpo, come gambe, ascelle, baffi, barba, ciglia o sopracciglia.

Piattola vista al microscopio

Ciclo di vita di una piattola
  1. Uovo
  • Le uova di questi parassiti (dette anche “lendini”) hanno l’aspetto di ovuli di colore giallo o bianco.
  • Quando la femmina depone un uovo, questo si attacca saldamente al fusto del pelo e si schiude dopo 6-10 giorni.
  1. Ninfa
  • Le piattole immature uscite dalle uova appena schiuse sono chiamate “ninfe”: queste hanno l’aspetto di piccole piattole adulte e, proprio come queste ultime, si nutrono di sangue per sopravvivere.
  • Dopo circa 2-3 settimane dalla schiusa, le ninfe maturano e diventano adulte.​​​​​​​
  1. Piattola adulta
  • Se osservate attraverso una potente lente di ingrandimento, le piattole adulte assomigliano a granchi in miniatura: hanno sei zampe e le due anteriori sono più grandi e simili alle chele di un granchio.
  • Le femmine adulte sono più grandi dei maschi.
  • Le piattole adulte si nutrono di sangue per sopravvivere; se si staccano dal corpo della persona e, quindi, non hanno più sangue a disposizione, muoiono entro 1-2 giorni.

Epidemiologia e prevalenza

  • Le infestazioni causate dalle piattole (pediculosi) possono interessare uomini e donne di qualsiasi gruppo etnico e classe sociale.
  • Le piattole possono colpire persone di qualsiasi età; tuttavia, se l’infestazione viene rilevata in un bambino, potrebbe essere il segnale di un’esposizione o un abuso sessuale.
  • L’incidenza delle infestazioni da piattole è in diminuzione, con una media del 2% a livello globale. Alcuni dati indicano che questo calo dell’incidenza possa essere dovuto anche a un maggior ricorso alla depilazione intima.​​​ Secondo uno studio in cui sono stati analizzati 5.000 questionari anonimi in un periodo di dieci anni, infatti, il 94% dei delle persone con piattole aveva indicato di non depilarsi le parti intime.

Donna che si depila l'inguine con la luce pulsata

Sintomi

I segni e i sintomi di un’infestazione da piattole del pube comprendono:

  • ​​​​​​​Prurito nella zona genitale, che in genere peggiora durante la notte;
  • Puntini bianchi o gialli (uova) attaccati ai peli pubici;
  • Piattole vive che si muovono tra i peli pubici;
  • Piccole macchie rosse o blu sulla pelle (causate dai morsi delle piattole);
  • Macchie rosso scuro o marrone sulla biancheria intima (segno delle feci del parassita):
  • Ciglia incrostate o appiccicose.

Cause

La trasmissione delle piattole avviene generalmente per contatto sessuale, poiché questi parassiti non sono in grado di saltare o volare.

Le piattole possono diffondersi anche tramite uno stretto contatto personale o attraverso il contatto con indumenti, lenzuola o asciugamani utilizzati da una persona con un’infestazione in corsa, ma si tratta di un’evenienza rara.

Una diffusa convinzione errata è che le piattole si trasmettano facilmente attraverso le tavolette del water: si tratta, in realtà, di un’eventualità estremamente rara, perché questi parassiti non possono vivere a lungo lontano dal corpo umano e non hanno zampe adatte ad aggrapparsi o camminare su superfici lisce come le tavolette del water.

Fattori di rischio

I principali fattori di rischio di un’infestazione da piattole sono:

  • essere sessualmente attivi;
  • avere più partner sessuali;
  • avere rapporti sessuali con una persona che ha un’infestazione in corso;
  • condividere asciugamani, biancheria da letto o abbigliamento con una persona che ha un’infestazione in corso.

Donna e uomo sotto le coperte

Diagnosi

Le infestazioni da piattole possono essere diagnosticate dal medico di base oppure da medici o operatori sanitari dei centri per la salute sessuale. Prima della diagnosi, l’operatore può:

  • utilizzare un pettine e/o una lente d’ingrandimento per verificare la presenza di piattole sui peli pubici del paziente e su altre aree che potrebbero essere interessate, come ascelle, petto e ciglia;
  • chiedere al paziente informazioni sui suoi/sulle sue partner e sulla sua salute sessuale.

Diagnosi differenziale

Esistono diverse condizioni che possono manifestarsi in modo simile a un’infestazione da piattole:

Sintomi e caratteristiche cliniche Possibili cause
  • Prurito intenso, specialmente durante la notte
  • Macchie o eruzioni cutanee, in particolare sotto forma di linee rialzate che terminano con un piccolo rigonfiamento
Scabbia
  • Eruzione cutanea di colore rosso, argenteo e/o più scuro rispetto alla pelle, con presenza di squame, secchezza, gonfiare e/o prurito
Dermatofitosi
  • Escrescenze rosse e/o bianche simili a brufoli
  • Prurito
Follicolite
  • Presenza di squame bianche e pruriginose sul cuoio capelluto che, se grattate, si staccano, si mischiano ai capelli o cadono sul collo e sulle spalle
  • Squame rosse sulla pelle
  • Blefarite (arrossamento con comparsa di squame sui bordi delle palpebre)
  • Ispessimento della pelle con croste e placche rosate su entrambi i lati del viso
  • Arrossamento nelle pieghe e nei solchi dei genitali, delle ascelle e sotto i seni
  • Infiammazione dei follicoli piliferi sulle guance e sulla parte superiore del tronco
Dermatite seborroica
  • Sintomi provocati da pidocchi del pube che colpiscono le ciglia
  • Arrossamento di una o entrambe le sclere (parte bianca) degli occhi
  • Gonfiore delle palpebre o della congiuntiva (il sottile strato che riveste la parte bianca dell’occhio e l’interno della palpebra)
  • Aumento della lacrimazione
  • Sensazione di corpo estraneo in uno o in entrambi gli occhi e stimolo a strofinarli
  • Prurito, bruciore e/o irritazione oculare
Congiuntivite (infettiva o allergica)
  • Dolore alle palpebre
  • Prurito oculare
  • Sensazione di avere granelli di sabbia in uno o in entrambi gli occhi
  • Squame o croste alla base delle ciglia
  • Palpebre incollate al risveglio
Blefarite
  • Pidocchi più grandi delle piattole (3 mm rispetto a 2 mm)
  • Prurito alla testa
Pidocchi dei capelli​​​​

Linee guida per il trattamento

Trattamenti non farmacologici

Le persone con un’infestazione da piattole devono:

  • Ricevere informazioni sulle piattole e sui trattamenti a disposizione. Devono, inoltre, essere informate che il trattamento può non essere efficace se non seguiranno scrupolosamente le istruzioni.
  • Decontaminare indumenti e lenzuola lavandoli in acqua calda (ad almeno 50°C), a secco o riponendoli in un sacchetto di plastica sigillato per almeno una settimana.
  • Passare accuratamente l’aspirapolvere sul materasso.
  • Evitare contatti stretti (inclusi quelli sessuali) e la condivisione di indumenti, biancheria da letto o prodotti per l’igiene personale fino al termine del trattamento (anche del/della partner).
  • Sottoporsi ai test per le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST) ed effettuare il tracciamento dei contatti se la trasmissione delle piattole è avvenuta per via sessuale.

Trattamenti farmacologici

Per il trattamento delle piattole su tutte le aree del corpo, ad eccezione delle palpebre:

  • utilizzare un antiparassitario topico apposito;
  • applicare il prodotto seguendo scrupolosamente le istruzioni;
  • ripetere il trattamento 7 giorni dopo l’applicazione iniziale per assicurarsi che anche i parassiti nati da eventuali uova rimaste in vita siano stati debellati;
  • il prurito può protrarsi per diversi giorni o settimane dopo il trattamento, specialmente se la pelle è danneggiata.

Per il trattamento delle piattole sulle ciglia:

  • utilizzare un unguento oftalmico occlusivo inerte o una lozione a base di permetrina all’1%;
  • gli unguenti occlusivi inerti sono indicati per persone di età inferiore ai 18 anni e per donne in gravidanza o in allattamento.

Follow-up

​​​​​​​Una settimana dopo il trattamento, i pazienti devono essere riesaminati per verificare se le piattole sono state completamente debellate.

  • I parassiti morti possono rimanere attaccati ai peli. Questo non significa che il trattamento non ha avuto effetto: si possono rimuovere con un apposito pettine a denti stretti.
  • Se durante la visita si riscontra ancora la presenza di piattole vive, i pazienti devono sottoporsi nuovamente a terapia con un altro trattamento.

Donna che inserisce gli indumenti nella lavatrice

Prevenzione

L’unico modo per prevenire la pediculosi pubica è astenersi dai rapporti sessuali e non condividere biancheria da letto e indumenti con persone che presentano l’infestazione fino alla completa risoluzione del problema.

Anche se l’uso del preservativo e altri contraccettivi non protegge dalle piattole, durante i rapporti sessuali è sempre bene utilizzare il preservativo per ridurre il rischio di contrarre una MST.