Neonati in viaggio
Neonati in viaggio
Per i viaggi più lunghi (parliamo di 4 ore per visitare la famiglia) si può trasportare una bimba nata da poco più di 20 giorni? In macchina, su un'ovetto o la navicella?
Un bambino, anche di soli 20 giorni, può viaggiare tranquillamente in auto. Va bene utilizzare sia l'ovetto sia la navicella purché a norma di legge, ben fissati alla vettura, sul sedile posteriore, rispettando le indicazioni fornite dal costruttore, se si utilizza l'ovetto posizionarlo sempre in senso contrario a quello di marcia.
Neonati e viaggi aerei
Dovrei partorire nella prima decade di maggio e i primi di giugno dovrei spostarmi di circa 1.000 km per il matrimonio di mia sorella. È possibile che la mia bimba a 3/4 settimane di vita prenda l'aereo? Quali potrebbero essere le controindicazioni?
Non c'è alcuna controindicazione a prendere un aereo con un neonato. Si adattano perfettamente alla pressurizzazione della cabina esattamente come noi: la pressione è circa quella di 800 metri sul livello del mare. Bisogna solo attrezzarsi bene: ricordarsi che un volo di 2 ore può allungarsi di parecchio per ritardi, cancellazioni e disguidi vari, più facili in un periodo ad alta densità di viaggiatori. Quindi sarà necessario avere con sè cambi di vestitini e pannolini a sufficienza; per il latte, le auguro di allattarla lei. In caso contrario dovrà portare con sè alcuni biberon e il latte il polvere, mentre l'acqua per diluirlo viene fornita dal personale di bordo.
Viaggio in Messico per una bimba di 13 mesi
A dicembre vorrei organizzare la luna di miele in Messico e portare anche mia figlia, che in quel periodo avrà compiuto un anno e tre mesi. Vorrei gentilmente sapere se ci sono particolari precauzioni da osservare, sia per il lungo viaggio, sia durante la permanenza in Messico (Yucatan).
Con un bimbo piccolo si possono fare viaggi anche lunghi, ma con precauzioni e norme di buon senso, che servono più a non trasformare il viaggio in un incubo che a proteggere la sua salute futura. Precauzioni vaccinali particolari non ce ne sono, per il Messico, ma è comunque buona norma informarsi presso il consolato prima della partenza: la situazione sanitaria di ogni Paese cambia nel tempo e il consolato è informato sulle norme di sanità pubblica del Paese, per i suoi cittadini e per i viaggiatori. Come ogni paese caldo ha un rischio di infezioni intestinali più elevato rispetto a quelli a clima più freddo. Quindi la regola di bere solo acqua in bottiglia, mangiare cibi cotti e frutta sbucciata, evitare di aggiungere ghiaccio alle bevande (fatto con l'acqua non imbottigliata) deve essere rispettata in ogni viaggio. Assaggiare i cibi locali è giusto e fa parte della conoscenza; però a 15 mesi forse è meglio cercare sapori e sostanze che il bimbo ha già sperimentato, per non trovarsi a dover gestire allergie e intolleranze a migliaia di chilometri da casa. In generale, poi, cercate anche in viaggio di rispettare i suoi ritmi e le sue esigenze di bimbo: troppo caldo, troppo rumore, troppa ressa, andrebbero evitati. Visitate i luoghi archeologici nei momenti di minor afflusso di turisti e nelle ore più fresche. Concedetegli le sue pause e i momenti di sonno che gli occorrono, rispettate una certa regolarità nei suoi pasti. Non succedono catastrofi, ma un piccolino che piange e si lamenta per fame o sonno, non è certo l'ingrediente migliore per un bel viaggio.
Viaggio a New York e Caraibi con il pupo di 9 mesi
A giugno vorrei organizzare la mia luna di miele a New YorK e Caraibi. Il mio pediatra mi ha consigliato di lasciare i mio bimbo, che avrà 9 mesi, ai nonni. Ora che ha 4 mesi non ha problemi a stare con loro, ma a 9 mesi non potrebbe soffrire il senso dell'abbandono? Non sarebbe meglio portarlo con noi?
New York mi pare una destinazione proponibile anche a un bambino piccolo. Le condizioni igieniche, alimentari, climatiche e sanitarie sono eccellenti; se vi serve, trovare un pediatra non è un problema. Certo, però, non aspettatevi, se lo portate con voi, di godervi la città come se foste da soli. Le sue esigenze di rispettare i suoi ritmi sonno/pappa/gioco/attenzioni di mamma e papà sono prioritarie sulla visita a un museo o la vista da un grattacielo. Preferite un viaggio tutti insieme o un tète a tète da sposini? Solo voi conoscete la risposta.
Ovetto, seggiolino o navicella per l'auto
Sono una ragazza nella 22a settimana di gravidanza e sto pensando a quando il bambino sarà molto piccolo, poiché faremo viaggi in auto molto lunghi: secondo lei è meglio l'ovetto omologato 0+, i seggiolini omologati 0+/1 o è indispensabile la navicella omologata?
Tutti gli ovetti e le navicelle omologati sono validi, nessuno è migliore di un altro in assoluto. La scelta dipende anche dalle dimensioni dell'auto, dalla disponibilità economica (va da sé che la navicella e i seggiolini per pesi molto bassi durano poco: appena il piccolo è cresciuto vanno cambiati) e dalla comodità d'uso (il criterio del comodo è quanto di più soggettivo ci sia). Ricordi solo che qualsiasi sistema lei utilizzi va posizionato sul sedile posteriore, in senso contrario a quello di marcia e seguendo sempre molto scrupolosamente le istruzioni del costruttore.
Come scegliere il supporto per il trasporto in auto dei piccoli
Sono una futura nonna e mi accingo ad acquistare il supporto corretto per il trasporto in auto del nascituro. I commessi dei vari negozi mi forniscono indicazioni diverse sui tempi massimi di permenanza del neonato nell'ovetto. Può indicarmi cortesemente i tempi massimi , 30 min o un'ora e 40? Meglio l'ovetto o la navicella?
Qualunque sistema per il trasporto dei bambini in auto deve avere l'approvazione europea. Se c'è, è un sistema idoneo. La scelta tra navicella o ovetto dipende anche dalle dimensioni dell'automobile. La navicella è più simile a un lettino, comoda per i più piccini, ma è molto più ingombrante. Non c'è un tempo limite per lasciare o meno i neonati e i bambini più piccoli nel seggiolino. L'importante è che siano sicuri durante gli spostamenti in auto. Sono loro stessi che, dopo un po', strepitano e si fanno sentire, per stanchezza, fame o altri bisogni. La scelta è dunque del tutto soggettiva, valutando tante cose non mediche e molto pratiche.