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RISPOSTA DELL'ESPERTO

Menopausa

Menopausa e calo della memoria

Con la menopausa ho problemi di memoria molto gravi: che cosa si può fare?

Purtroppo il calo della memoria è un fatto fisiologicamente correlato con l’arrivo della menopausa e con il calo degli ormoni estrogeni che possono essere considerati un grande carburante biologico del cervello. Sono infatti in grado di modulare la produzione di molti mediatori chimici, alcuni dei quali sono indispensabili per la memoria. L’unico modo per alleviare il problema è non chiudersi su stesse e tenersi allenate con trucchetti vari, incluso fare parole crociate, cercare di ricordarsi i nomi delle strade, leggere libri e riviste o altro ancora. E poi scrivere e prendere appunti, fare la lista degli impegni quotidiani. Vi sono alcuni studi che suggeriscono come, dopo che la menopausa si sia stabilizzata, la memoria torni pressoché come prima.

È possibile ritardare la menopausa?

Come si può ritardare la menopausa? Quali cure fitoterapiche si possono fare?

La menopausa è un fenomeno fisiologico che avviene in media attorno ai 50 anni in conseguenza della cessazione di produzione degli ormoni ovarici e delle mestruazioni, ed è tale quando le mestruazioni non vengono più da almeno 12 mesi. Alcuni elementi possono influenzare il fenomeno, in particolare anticipandolo, come ad esempio la genetica o il fumo di sigaretta. Ma per quanto è oggi noto non ci sono modalità, né farmaci né altro, capaci di ritardarne la venuta in modo sostanziale. Tantomeno la fitoterapia, che può al massimo limare alcuni sintomi. Semmai, consapevoli di quanto detto, è opportuno che la donna si prepari psicologicamente a questo passaggio della vita con una serie di atteggiamenti positivi. Non considerarsi vecchia, continuare una vita di relazione, mantenersi degli hobby, fare movimento, fare cose piacevoli (giardinaggio, la maglia, giocare a carte ecc.). Ovviamente vi possono essere dei trattamenti ormonali, la cosiddetta terapia ormonale sostitutiva, che possono prolungare la scenografia della mestruazione ed in alcuni casi limitare i problemi che alla menopausa si legano, nell’immediato, come le vampate di calore, la difficoltà di concentrazione, l’insonnia, o più avanti come i disturbi urinari e poi ancora l’osteoporosi. Ma nulla può fermare in nostro orologio biologico, che ha per ognuno di noi scadenze prederminate.

Assenza di desiderio sessuale dopo la menopausa

Mia moglie, 50 anni, non ha piu mestruazioni da circa 1 anno, e quello che è via via aumentato fino ad arrivare ad essere un problema è che non prova piu desiderio di fare sesso. Trovo anche molta difficolta a poter parlarne con lei dell'argomento , mi dice che mi ama ancora "ma non ha piu voglia di fare sesso". Io non so piu che pesci pigliare e mi sento anche frustrato perche quando cerco di avere un approccio con lei mi rifiuta sempre. Che consigli potete darmi per riuscire a risolvere la situazione?

Le problematiche sessuali in menopausa incombono su tutte le donne e su tutte le coppie, pur in modo più o meno precoce o tardivo a seconda dei casi, e irrompono in modo drammatico nell’equilibrio di coppia. Esse possono essere trattate da più punti di vista, essendo l’organismo un insieme di funzioni fisiche, di condizioni psicologiche, di complessi giochi ormonali, su cui a loro volta possono interferire altri fattori come il vissuto sociale attuale o pregresso, lo stato di salute, le esperienze della attività sessuale precedente, eventuali pregresse depressioni e altro ancora. Alcuni elementi possono essere trattati certamente con dei farmaci, come ad esempio con la cosiddetta terapia ormonale sostitutiva si può migliorare certamente la lubrificazione vaginale, aumentare il desiderio, attivare la creatività e la fantasia, poiché gli estrogeni sono gli ormoni della sessualità e della affettività. Ma in molti casi può essere necessario anche un supporto psicologico, in particolare quando la donna percepisce in modo negativo il passaggio attraverso una frontiera che divide in modo netto il prima e il dopo della presenza delle mestruazioni, sentendosi in un qualche modo sessualmente e fisicamente handicappata. In questi casi non c’è dubbio che è necessario anche l’aiuto psicologico che permetta di vedere il vissuto in un modo più rosa.

Come combattere i sintomi della menopausa

Ho 52 anni e sono in premenopausa, ho il ciclo "ballerino" e molti disturbi, per risolvere i quali, dopo vari tentativi, il mio ginecologo mi ha prescritto cerotti e ovuli. Vampate e nausea sono spariti, ma ahimé insonnia e stanchezza no! Ho provato di tutto, melatonina, magnesio, rimedi naturali, Cimicifuga racemosa e acido folico plus, tutto invano. Può consigliare, a me e a tutte le donne che vivono i miei stessi disturbi, qualcosa di specifico per combattere l'insonnia notturna e la stanchezza diurna? Queste due cose mi portano anche a problemi di memoria e di concentrazione e il mio lavoro ne risente.

Nella condizione premenopausale e menopausale compaiono molto spesso in termini precoci fenomeni soggettivi di tipo vasomotorio, come le vampate di calore, ma anche altri segni e sintomi, come la difficoltà nella concentrazione o la difficoltà a dormire in modo continuato e riposante e a altro ancora. Negli anni successivi compariranno progressivamente problemi quali cedimento del pavimento pelvico con possibile incontinenza urinaria, difficoltà ai rapporti e disturbi più generali dell’organismo. Poiché la premenopausa e la menopausa sono caratterizzate da una progressiva riduzione della produzione di estrogeni e poi da una loro carenza, i descritti fenomeni sono paralleli a questa riduzione. Ne consegue che la terapia più indicata per combatterli è certamente la sostituzione con estrogeni assunti dall’esterno per sostituire ciò che l’organismo dall’interno non produce più. Ciò similmente a quanto comunemente avviene se la tiroide non funziona o il pancreas non funziona. La terapia estrogenica della menopausa ha, come tutte le terapie, dei suoi limiti, il principale dei quali è che talvolta non ottiene il risultato desiderato, cioè quello di fare sparire i sintomi di cui abbiamo parlato. Inoltre, se la donna ha ancora l’utero, alla terapia estrogenica va aggiunto un progestinico per via generale o preferibilmente per via locale intrauterina, allo scopo di proteggere l’endometrio. Infine la terapia può avere delle controindicazioni, che vanno valutate dal medico prima della prescrizione dei farmaci, oppure possono insorgere dei fenomeni collaterali in corso di uso, che vanno adeguatamente osservati dal medico per tirarne le pratiche conseguenze, come la sospensione della terapia o la modifica di alcuni dei farmaci sia nella dose che nella modalità di somministrazione. Ciò non esclude che il medico curante possa accompagnare la terapia estrogenica con altri farmaci capaci di meglio combattere alcuni di questi fenomeni, come ad esempio la difficoltà nel sonno, in donne che ne siano afflitte con particolare intensità. A volte il risultato non si ottiene immediatamente, cioè nel giro di poche settimane, ma occorrono anche mesi e pazienza. Talvolta le terapie vanno anche corroborate da cambiamenti nello stile di vita che aiutino il corpo che va mutando e le sue funzioni mutate alla nuova condizione di vita, perché questa possa essere vissuta in qualità.

Mancanza di lubrificazione vaginale post menopausa

Ho 47 anni e da 6 mesi sono in menopausa (confermata dagli esami del sangue). L'anno scorso ho avuto le mestruazioni solo 3 volte. la mia bis nonna dopo aver partorito a 40 anni non ha più avuto mestruazioni, mia nonna è entrata in menopausa che aveva 43 anni e mia mamma che ne aveva 42. Il mio problema è uno solo,la lubrificazione vaginale. Avendo un nodulo al seno (benigno che tengo controllato) la mia ginecologa mi ha sconsigliato la terapia sostitutiva. non ho più nessuna lubrificazione e spesso quindi la vagina mi brucia e non ho nessuna voglia di avere rapporti con mio marito, mentre prima lo cercavo sempre. Cosa posso fare?

Concesso che il razionale di negarle la terapia ormonale sostitutiva per via generale abbia un suo significato, il che lascio alla valutazione della collega ginecologa che conoscendola avrà razionalmente bilanciato rischi e benefici della scelta, non vi sono in realtà controindicazioni all’utilizzo locale intravaginale di estrogeni, sia sotto forma di compresse vaginali che di creme vaginali. Solitamente tali terapie ottengono un importante giovamento sulla dispareunia a livello vaginale, senza determinare nessun serio effetto negativo a livello generale.

Spirale al levonorgestrel e menopausa

Sono due anni che porto la spirale a rilascio intrauterino di levonorgestrel e non ho più ciclo. Vorrei sapere se è possibile entrare in menopausa e avvertire i suoi sintomi, come caldane, gonfiore, insonnia. La spirale non è anche un farmaco per non entrare in menopausa?

Almeno il 30% delle donne che utilizzano la spirale citata va in amenorrea entro un anno dall’inserimento. Ciò è dovuto all’azione del progestinico che, pur dismesso in cavità uterina a una dose piccolissima, riduce lo spessore dell’endometrio fino eventualmente a farlo scomparire, per cui quando è il momento di sfaldarsi non si sfalda nulla. Se la donna con la spirale in utero entra in menopausa può percepire i tipici segni della menopausa incombente o iniziata, quali vampate di calore, insonnia, difficoltà alla concentrazione e altro ancora, come ogni altra donna. Ma va ricordato che vi è una piccola percentuale di donne che entra in menopausa senza percepire nessun sintomo tipico. E ciò può avvenire anche in donne portatrici di spirale a rilascio intrauterino di levonorgestrel. La quale di per sé non è uno strumento che anticipi o posticipi la menopausa.

Menopausa ed eccessiva secchezza vaginale

Ho 59 anni, ho avuto due figli col cesareo e sono in menopausa da sei anni in seguito a un'isterectomia totale per fibroma. Da diversi mesi ho un fastidioso prurito ai genitali esterni. Un mese fa ho eseguito un'ecografia interna, dalla quale non è emerso alcun problema. È possibile che l'eccessiva secchezza delle parti possa dare questo problema? Per non parlare poi dei rapporti sessuali completi con mio marito che da qualche anno sono praticamente impossibili, tanto sono dolorosi.

Tutti i sintomi e i disturbi descritti appartengono con alta probabilità alla evoluzione della condizione menopausale. Essa può dare una serie di problemi immediati o di breve periodo, come vampate, sudorazioni notturne, insonnia, vuoti di memoria. Può dare problemi di medio periodo, cioè che possono comparire in un lasso di alcuni anni, come la secchezza vaginale e la conseguente dispareunia (dolori ai rapporti), disturbi vaginali di vario tipo, disturbi alle vie urinarie, accentuazione di un prolasso genitale. Può dare infine problemi di lungo periodo, quale potrebbe per esempio essere l’osteoporosi. Tutti questi problemi derivano sostanzialmente dalla assenza degli estrogeni non più prodotti dalle ovaia andate in menopausa. Una terapia con estrogeni locali e generali, quando non vi siano controindicazioni, può migliorare molto la situazione e migliorare la qualità di vita della donna e della coppia. Per l’aspetto puramente legato alla meccanica del sesso possono talora bastare dei semplici lubrificanti vaginali.

Ereditarietà della menopausa precoce

Volevo sapere se vi è ereditarietà nella manopausa precoce: sia mia madre sia mia nonna hanno sofferto di questa disfunzione che le ha portate alla menopausa, la prima a 42 anni, la secondo a 38. A fronte di ciò mi chiedo se esistano accertamenti medici in grado di effettuare una diagnosi precoce della disfunzione in esame e, nel caso di esito positivo, se esistano dei rimedi da porre in atto, fin da ora (ho 33 anni) per prolungare il ciclo mestruale.

Per menopausa precoce si intende una menopausa che sopraggiunge prima dei 40 anni. Questa situazione interessa circa l’uno-due per cento delle donne. Le cause possono essere di vario tipo: genetiche-cromosomiche (come la sindrome del cromosoma X fragile, la sindrome di Turner, la sindrome di Swyer), sistemiche (come difetti enzimatici o metabolici ereditari, quali la galattosemia, la iperplasia surrenalica congenita, la mucopolisaccaridosi), immunitarie (patologie autoimmuni generali o di un singolo organo), virali e batteriche (citomegalovirus, parotite, tubercolosi, che abbiano danneggiato l’ovaio). Vi possono concorrere anche cause iatrogene, come la chemioterapia, la radioterapia o la chirurgia demolitiva dell’ovaio. Infine possono agire stili di vita negativi, come il fumo e l’alcol. Una certa predisposizione familiare sembra presente in un terzo dei casi, ma nella gran parte dei casi le cause sono sconosciute. Sono dunque pochi i fattori su cui si può volontariamente intervenire per limitare eventualmente il danno. Il dosaggio di FSH e LH che salgono e il dosaggio dell’ormone antimulleriano, che cala verso lo zero, possono aiutare a valutare la cosiddetta riserva ovarica e dire in modo grossolano se la donna sta andando verso la menopausa, o se già lo sia. La condizione non è in ogni caso rinviabile con terapie, che possono servire per limitare alcuni danni fisici, dalle vampate di calore alla osteoporosi, con la cosiddetta terapia ormonale sostitutiva della menopausa.

Durata della terapia per i sintomi della menopausa

Per quanto tempo si può assumere la terapia sostitutiva dopo la menopausa? Io prendo tibolone da 4 anni per le caldane (poco miglioramento) e mi si dice che è il massimo per questo disturbo. Sono scoraggiata: non passano ancora e inoltre non dormo più.

Il tibolone è un modulatore selettivo enzimatico degli estrogeni (SEEM) che viene comunemente utilizzato per la terapia dei sintomi della menopausa. La capacità di questo farmaco è quella di abbinare le caratteristiche degli estrogeni a quelle dei progestinici, con l’aggiunta di una modesta attività androgenica. I dati della letteratura dicono che solitamente in un periodo di cinque anni di terapia si ricava il massimo dei benefici senza incorrere in particolari rischi, se non in condizioni rare. Purtroppo per quanto riguarda i sintomi soggettivi (vampate, insonnia e altro) la risposta alle terapie è molto personale. Ma se in un periodo di quattro anni non si ottengono risultati con un certo tipo di terapia è forse abbondantemente ora di cambiarla.

Vitamine per la menopausa

Ho 50 anni e le mie mestruazioni non sono più regolari: ebbene sto andando in menopausa. Non voglio prendere ormoni. È possibile prendere solo vitamine integrative, e, se sì, quali?

Non ci sono vitamine o integratori che regolarizzino il ciclo, né che restaurino ciò che si correla con l’età. Poiché le irregolarità del mestruo sono dovute a carenze nella regolare produzione ormonale da parte delle ovaia, solo la supplementazione di questi ormoni può ripristinare una apparente normalità mestruale. Ciò che può comunque essere utile a questa età può essere una integrazione con calcio e vitamina D, che aiuta il calcio a meglio depositarsi nell’osso.

Timore di restare incinta in menopausa

Ho 53 anni ed è 2 anni che non ho più il ciclo. In questi 2 anni non ho più avuto rapporti completi con mio marito per paura di rimanere incinta, dato che non prendo nessun contraccettivo e non voglio usare il profilattico. Questa paura è giustificata ?

Quando la donna è in menopausa non ha certamente più la possibilità di restare incinta in modo naturale, per la semplice ragione che non ha più l'ovulazione e quindi non produce più la materia prima per poter fare una gravidanza. Ne consegue che non necessita più di metodi anticoncezionali.

Menopausa e perdita di peli al pube

Ho 57 anni e da un anno e mezzo sono in menopausa, con molti problemi. Non posso fare la TOS (per sanguinamento continuato); oltre a tutto questo ho un problema estetico che mi angoscia molto: la perdita quasi totali dei peli sul pube, ho letto che non c'è niente da fare: è vero? Nessun tentativo se non il trapianto?

La terapia ormonale sostitutiva può anche dare sanguinamenti frequenti, ma in questo caso ne va cercata la causa con una ecografia ed eventualmente con una isteroscopia (polipi endometriali? Atrofia endometriale? Iperplasia endometriale? Miomi? Altro?). Inoltre, se tutto è normale, si può provare a cambiare terapia fino a individuare quella adeguata. La menopausa porta in dote una serie di problemi, tra i quali la crescita di peluria ove la donna non la vorrebbe (volto) e la perdita di peluria dove la donna vorrebbe averla (capelli, peli al pube). Per i peli al pube non ci sono alternative se non il trapianto.

Isterectomia per salvare le ovaie e menopausa

Ho 38 anni e il mio utero è soggetto a fibromi. Nel 2004 ho partorito con taglio cesareo. Nel 2005 ho tolto un fibroma. Nel 2011 ho tolto un fibroma e ridotto un'ovaia compromessa dallo stesso fibroma. Il mio ginecologo mi ha interrotto le mestruazioni con la pillola indicandomi che possono mettere a rischio le mie ovaie, visti i fibromi. Se tornano le mestruazioni mi ha prospettato un'isterectomia per salvare le ovaie. Io ho paura di accelerare la menopausa togliendo prematuramente l'utero. Lui dice che l'utero serve solo a procreare. Che cosa ne pensa?

L’utero serve a procreare, ma non solo. Fa parte anche dell’immagine del corpo femminile ed è parte del vissuto fisico, psicologico, sessuale e sociale della donna. Va dunque rimosso solo in caso di necessità, qualora vi siano continue emorragie non altrimenti controllabili, continui dolori o altri fatti (ad esempio tumori) non trattabili in altro modo. Se venisse tolto, ma venissero lasciate le ovaie, la donna non andrebbe in menopausa, semplicemente smetterebbe di avere il mestruo. La menopausa verrà quando le ovaia smetteranno di funzionare, e di ciò la donna si accorgerà per la presenza di alcuni sintomi soggettivi (vampate di calore, sudorazioni notturne ecc.) e/o facendo degli appositi dosaggi ormonali.

Calore alle gambe in premenopausa

Buongiorno, sono in premenopausa e avverto spesso un senso di calore alle gambe e all'addome. Possono essere anche queste "vampate"?

La menopausa è un fenomeno fisiologico che avviene in media attorno ai 50 anni. È dovuta alla cessazione della funzione dell’ovaio e alla mancata produzione degli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progesterone). Di solito si definisce in menopausa la donna le cui mestrazioni non ci sono più da almeno 6-12 mesi. Spesso, ma non in tutte le donne, la menopausa si accompagna a fenomeni vasomotori, come vampate di calore, che sembrano partire dal torace e salgono al viso, dando anche vero e proprio rossore, con sudorazioni. Ma possono anche comparire vuoti di memoria, depressione, difficoltà alla concentrazione. Questi fenomeni sono talora molto intensi, ma possono anche essere scarsi o addirittura assenti. Variabile è anche la data di inizio di questi fenomeni, che sono correlati alla progressiva riduzione della produzine degli estrogeni. Ne consegue che ci possono essere donne in cui i fenomeni vasomotori descritti possono cominciare anche alcuni anni prima della menopausa vera e propria (questo periodo viene descritto come pre-menopausa).

Menopausa, aspettativa di vita e aiuti

Mi è scomparso di colpo il ciclo a 42 anni e non ho mai fatto terapie sostitutive; godo di buona salute e faccio nuoto come attività fisica; seguo una dieta sana, fumo 15 sigarette al giorno e dopo cena bevo un bicchierino di liquore. Da pochissimo tempo ho scoperto che le aspettative di vita dopo la menopausa è di circa 30 anni. Ora considerando che ho 53 anni, sono stata presa dallo sconforto pensando che di questi 30 anni ne sono già trascorsi 11. Sono ancora in tempo per allungare l'aspettativa di vita? E se sì, come?

L’età media della donna è arrivata ad 85 anni. Il raggiungerla dipende ovviamente da un insieme complessivo di fattori, alcuni evitabili o correggibili, altri non eliminabili. La genetica per esempio non è modificabile; avere dei genitaori longevi allunga la vita, se non intervengono fattori disturbanti (dai tumori agli incidenti stradali alle malattie cardiocircolatorie). Fattori modificabili sono tutti quelli legati allo stile di vita, in particolare: alimentazione, movimento e fumo. Mangiare sano ed equilibrato, ispirandosi alla piramide alimentare della dieta mediterranea è importante (frutta, verdura, pesce, poca carne e dolci, modesta quantità di vino al pasto). Fare movimento, qualunque movimento va bene, ma in particolare camminare aiuta a depositare calcio nelle ossa e questo è importante in menopausa. Ma anche ballare, andare in bicicletta, fare yoga o altre cose che piacciano. Fumare è dannoso comunque e sempre; in menopausa aumenta il rischio di osteoporosi. Per allungare la vita bisognerebbe ispirarsi a questi concetti e poi attivare tutti gli strumenti possibili della prevenzione, come il Pap-test e la mammografia. E se, purtroppo, a volte tutto questo non basta, bisogna comunque provarci.

Menopausa ed eccessivo sudore

Ho 50 anni e sono in una fase di premenopausa. Volevo sapere se esiste un rimedio per l'eccessiva sudorazione in tutto il corpo che mi sta procurando notevoli disagi, di notte e di giorno.

Gentile Signora i sintomi di cui parla sono attribuibili alla menopausa incombente e alla conseguente carenza di estrogeni. Questi problemi migliorano solitamente utilizzando la cosiddetta terapia ormonale sostitutiva, per la quale è opportuno che parli con il suo ginecologo di fiducia o con il suo medico di medicina generale.

Menopausa e probabilità di gravidanza

Ho 49 anni, da 15 mesi le mestruazioni sono assenti. Dal risultato degli esami ormonali il medico ha dichiarato che i valori dimostrano che sto andando in menopausa. È possibile una gravidanza in questo stato?

Se gli esami indicano la menopausa imminente (in questa direzione ci può aiutare il dosaggio di FSH, LH, E2, Progesterone e ormone antimulleriano-AMH, unitamente a una valutazione ecografica dell’ovaio), la riserva ovarica diventa scarsa o nulla, e la capacità di essere fecondata va parallelamente a scomparire. Dunque, eccetto miracoli fatti dalla fecondazione assistita, la risposta può essere solo negativa.

Menopausa e funzioni intestinali

La menopausa può provocare un cambiamento nell'evacuazione? Per esempio da stipsi a diarrea e viceversa?

La menopausa da sola non implica alterazioni della funzione intestinale. Molte volte però si osserva la presenza di forme di colopatia cronica, che con il passare degli anni si incentivano. Altre volte la menopausa si accompagna, per una serie di ragioni (pensionamento, i figli che se ne vanno da casa, ecc.), a cambiamenti nei ritmi di vita e nell'alimentazione con evidenti ripercussioni sul funzionamento dell'intestino il quale, tipicamente, risente di condizioni stressanti. Qualche volta a tutto ciò si possono sovrapporre patologie croniche, dal diabete all'ipertensione, che modificano lo stile di vita e l'alimentazione, ma introducono anche farmaci che potrebbero modificare il comportamento intestinale. Infine vi sono sempre più frequenti reazioni avverse agli alimenti, se non vere e proprie allergie, che modificano l'alvo. In conclusione l'intestino è un organo su cui interagiscono molti fattori contemporaneamente e, tra questi, la menopausa in sé è certamente il meno significativo.

Menopausa e mal di testa

Tra gli effetti che può provocare la menopausa c'è anche la frequenza di mal di testa e il sentirsi a volte come se la testa fosse prima compressa e poi, piano piano ritornasse ad allargarsi, o è solo il fatto che soffro anche di ernia cervicale?

La cefalea è un fenomeno che ha molte cause e ha molte relazioni con gli ormoni e, nella donna, con gli ormoni sessuali femminili la cui ciclicità condiziona spesso anche la comparsa della condizione cefalalgica. La scomparsa di una ciclicità nella produzione degli ormoni femminili si accompagna più spesso a riduzione della frequenza della cefalea; ciò si può osservare per esempio in gravidanza e in menopausa. Non si può comunque escludere che la cefalea e i sintomi correlati siano presenti anche in menopausa, a maggior ragione se ci sono fattori facilitanti, come un'ernia cervicale.

Menopausa pecoce e osteoporosi

Ho 44 anni e purtroppo sono già andata in menopausa. Ora ho paura per le mie ossa perché ho letto che in menopausa diventano più fragili e poi viene l’osteoporosi. Devo prendere del calcio per rinforzarle? E che cosa altro c’è che può scongiurare il problema?

La menopausa precoce pone ovviamente dei rischi di osteoporosi. Una verifica di questo rischio può essere fatta dapprima con l'anamnesi familiare (c'è qualcuno in famiglia con osteoporosi?) e con una anamnesi personale accurata (precedenti fratture, alimentazione, stile di vita, alcol, fumo, caffé, problemi alla tiroide, uso di cortisone o di eparina, ecc). Si può inoltre effettuare una MOC (mineralometria ossea computerizzata), che permette di verificare lo stato delle ossa (tale esame può essere ripetuto dopo 3-5 anni). Se questo esame dimostrasse dei rischi evidenti la donna deve assumere terapie specifiche. La prevenzione dell'osteoporosi può essere fatta con uno stile di vita adeguato, che include camminate quotidiane, l'assunzione di calcio con la dieta (almeno un grammo al giorno) o una adeguata integrazione, l'esclusione di sostanze dannose all'osso (per esempio astenersi dal fumo!).

Come sapere se si è in menopausa

Quanto tempo deve passare dall'ultimo ciclo per dire che una donna è in menopausa?

La menopausa fisiologica viene attorno ai 50 anni di età. Solitamente si considera che una donna sia in menopausa se non ha più le mestruazioni da almeno sei mesi/un anno. Questo si accompagna a una serie di fenomeni soggettivi immediati prevalentemente rappresentati da vampate di calore. Per testimoniare in modo definitivo la menopausa possono essere utili alcuni dosaggi ormonali, in particolare quelli di FSH e LH, che salgono decisamente, ed eventualmente di E2, che cala notevolmente.

Menopausa, vampate e soia

Sono in menopausa, per attenuare le vampate sto seguendo una terapia naturale a base di isoflavoni, per quanto tempo devo assumerla?

Il tempo di azione degli isoflavoni di soia sulle vampate implica una attesa di alcuni mesi. Una volta instaurata la terapia essa va proseguita per alcuni anni, o comunque fino a quando la donna lo desideri, tenendo presente che se ottiene risultato e smettendo tornano le vampate può sempre ripartire. L'unico problema è che non in tutti i casi si ottiene il risultato sperato.

Menopausa e nicturia

Ho 48 anni e ancora non sono in menopausa, ma da qualche tempo e soprattutto da una decina di notti sono costretta ad alzarmi ogni 2 ore per urinare. È normale?

Le cause di una nicturia (minzione notturna) possono essere molteplici. Certamente i meccanismi ormonali possono avere un ruolo, che però solitamente non dà i suoi risultati con meccanismo improvviso. Altra causa possono essere le infezioni, per cui è corretto fare una urinocoltura prima di interpellare uno specialista.

Menopausa e sessualità

La menopausa può portare a non riuscire più ad avere orgasmi?

La menopausa porta a una complessiva modifica del corpo, degli ormoni e della psiche. Questo insieme di fattori può certamente modificare la sessualità della donna, anche tenendo presente che il risultato di un rapporto sessuale è cosa complessa, in cui interviene anche il partner e la sua disponibilità/abilità ad interagire positivamente.

Menopausa e disturbi

Il problema riguarda la mia consorte che da circa tre anni, dopo aver effettuato la tos per 5 anni circa, continua ad avere i disturbi della menopausa (abbastanza forti), vampate soprattutto e dopo aver sperimentato di tutto (anche prodotti naturali e antidepressivi) non ci sono stati miglioramenti significativi. Che cosa può suggerirci?

Penso che in questi casi sia utile riprendere la terapia ormonale sostitutiva sotto adeguato controllo medico, e rispettando eventuali controindicazioni.

Secchezza vaginale in menopausa

Che cosa si può fare per risolvere un problema di secchezza vaginale in menopausa?

Nella donna in menopausa la secchezza vaginale è un fatto comune. Ci sono però donne in cui il fenomeno è più intenso e disturbante. Esistono, in ogni caso, lubrificanti e nutrienti vaginali che ogni buon ginecologo può prescrivere. È comunque sempre opportuno che il ginecologo visiti la donna, per verificare che una secchezza vaginale disturbante e dolorosa non nasconda altre patologie.

Menopausa: come si fa a saperlo?

Come si fa a sapere se si è in menopausa? Un test di gravidanza negativo, dopo tre mesi senza ciclo mestruale, è una prova sufficiente?

Una donna non è in menopausa a 54 anni se fa un test di gravidanza e risulta negativo, lo è se fa dei test ormonali specifici, che dimostrano la menopausa. La quale è tipicamente una condizione in cui le mestruazoni sono assenti da almeno 6-12 mesi. È perfino ovvio comunque che, menopausa o no, a 54 anni è pressoché impossibile una gravidanza (se non artificialmente indotta).

Più procaci in menopausa

È possibile che in menopausa il seno aumenti di volume?

In menopausa c’è un nuovo e diverso equilibrio ormonale, cui si accompagnano importanti cambiamenti metabolici, che influenzano l’accumulo e la distribuzione del grasso. Abbastanza comunemente in questa epoca della vita il seno diventa più flaccido e più ricco di grasso

Menopausa e terapie naturali

Ho 44 anni da ormai 5 anni non ho piu' il ciclo mestruale dovuto alla perdita di peso. Vorrei sapere se c'è una terapia ormonale con i prodotti naturali e se sono validi anche perchè non vorrei prendere prodotti chimici. Ho fatto 2 anni fa la moc e mi hanno trovato l'ossatura fragile. Anche perchè credevo che senza ciclo mestruale si stesse bene invece da quando sono entrata in menopausa il mio umore è molto peggiorato e sono molto ansiosa.

Se ha perso peso velocemente la causa della amenorrea potrebbe non essere la menopausa. Per cominciare sarebbe opportuno stabilire se è in menopausa o meno facendo un dosaggio di FSH, LH, E2, Progesterone (a meno che non lo abbia già fatto). Fatto questo può essere comunque opportuna una terapia ormonale sostitutiva vera se è in menopausa, eventualmente accompagnata da un supplemento di calcio visto anche una MOC con problemi. I fitoestrogeni possono essere di una qualche utilità anche se i risultati sono po' controversi. Se non fosse in menopausa è opportuno verificare il possibile uso di una pillola estroprogestinica. È perfino ovvio che di tutto questo è opportuno che parli con un ginecologo.

Emilio Arisi

Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento.

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