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È vero che la candida può venire anche a “lui”?

Spesso si parla di candida solo “al femminile”. Si tratta infatti di un’infezione che colpisce prevalentemente (ma non esclusivamente) le donne, in quanto l’ambiente vaginale è particolarmente adatto alla proliferazione di funghi come la Candida albicans, principale responsabile di questa patologia.
Ciononostante, anche gli uomini non sono esenti da questo disturbo.
A differenza di quanto accade nelle donne, la candida al “maschile” però difficilmente cronicizza. Inoltre, nella maggior parte degli uomini l’infezione è dovuta a una scarsa igiene intima o a un deficit del sistema immunitario e spesso è asintomatica.
Quando invece i sintomi si manifestano, si può andare incontro a una balanite o a una balanopostite: entrambe le condizioni sono caratterizzate dalla formazione di microvescicole e micropustole, rossore, prurito, bruciore, ma nel primo caso l’infiammazione interessa solo il glande, mentre nel secondo anche il prepuzio.
Nella maggior parte dei casi è la donna a contagiare il partner, e non il contrario, perché la quantità di Candida presente nel liquido prostatico non è in genere sufficiente per la sua trasmissione.
Trattandosi di un’infezione sessualmente trasmissibile, è però comunque opportuno che entrambi i partner si sottopongano al trattamento, in modo da evitare l'instaurarsi di un circolo vizioso. L'infezione può infatti trasmettersi con un vero e proprio effetto ping pong, “rimbalzando” da un partner all'altro e causando, soprattutto nella donna, continue “ricadute”.
Inoltre, per tutta la durata della terapia è consigliabile astenersi dai rapporti sessuali o quantomeno utilizzare il preservativo, proprio allo scopo di ridurre il rischio di infettarsi vicendevolmente.
Anna Maria Paoletti