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RISPOSTA DELL'ESPERTO

Dolori addominali nei bambini

Dolori addominali e feci molli

Mia figlia, di sette anni, da circa un mese accusa dolori addominali all'altezza dell'ombelico a suo dire sopportabili, ma quando aumentano va in bagno a defecare con feci molli di color senape e il dolore si placa. Il pediatra mi ha consigliato il test per la celiachia che farò, ma sono preoccupata c'è da dire che il dolore aumenta la mattina presto o dopo aver preso il latte. Che può dirmi su questo disturbo?

Farei assolutamente gli esami che il suo pediatra le ha prescritto. Il dolore è soggettivo e difficilmente quantificabile, ma le feci non normali sono un segno oggettivo da considerare e indagare. Le cause sono tantissime, per la maggior parte benigne e curabili, quindi è giusto andare a fondo.

Dolori addominali con nausea e vomito

Mia figlia, di sette anni, da settembre presenta spesso nausea e vomito. Le hanno fatto il tampone faringeo risultato positivo al Staphylococcus aureus. Ha fatto una cura con amoxicillina per 8 giorni. Stamattina sono comparse forti coliche allo stomaco, e il dolore è passato dopo aver vomitato, lo stesso è accaduto la sera: coliche che passano dopo aver vomitato, indifferentemente se ha mangiato o no. Sarebbe il caso di fare esami più specifici?

I dolori addominali del bambino sono spesso causa di frustrazione per tutti coloro che si occupano di lui, dai genitori al pediatra. Lui o lei lamentano dolori (e li hanno davvero) e non sempre si trova la soluzione. Le cause ricoprono l'intero ventaglio delle specializzazioni mediche: possono essere dovuti a intolleranze alimentari, infezioni, complicanze chirurgiche, motivi psicologici e molti altri. A volte c'è solo il dolore, in altri casi ci sono anche segni oggettivi come febbre, vomito o diarrea o entrambi. Una visita dal pediatra è d'obbligo, sia nel dolore acuto sia in quello cronico. Anche nel caso in cui gli episodi dolorosi si modifichino in qualche modo o compaia qualcosa di diverso da prima, è opportuno tornare dal pediatra per una rivalutazione. Importante è anche discriminare tra dolore diffuso e dolore localizzato a un punto preciso (come nell'appendicite). Se il dolore non si risolve in poche ore, la valutazione deve essere fatta con una certa urgenza. Gli esami prescritti possono essere sia esami del sangue sia esami colturali delle feci o indagini ecografiche o radiologiche. Purtroppo, però, talvolta le indagini non portano a nulla, soprattutto nei casi di dolore cronico. È importante allora controllare bene anche la crescita del bambino, se procede regolarmente o se siamo di fronte a un rallentamento o una perdita di peso.

Dolori addominali e leucociti bassi

Mio figlio di 8 anni e mezzo accusa da diverso tempo dei dolori all'addome soprattutto alla sera prima di coricarsi e al risveglio. Abbiamo eseguito dei controlli (analisi del sangue, eco addome) e l'unico risultato anomalo sono i leucociti bassi (gli altri valori dell'emocromo sono tutti ok!). Ci può essere correlazione tra le due cose? Cosa significa pochi leucociti nel sangue?

I dolori addominali sono frequentissimi nei bambini. Se non si accompagnano a segni oggettivi come vomito o diarrea, o inappetenza, o febbre, possono essere semplicemente dei crampi dovuti ad aria, oppure somatizzano un po' di tensione, stanchezza, anche senza gravi motivi. A volte, invece, sono i linfonodi addominali a dare fastidio: si ingrossano, fisiologicamente, in corso di infezioni virali o batteriche, anche banali, e rimangono ingranditi per alcuni mesi, provocando saltuari episodi dolorosi. Le infezioni, inoltre, quelle virali in particolare, possono lasciare dopo la guarigione un periodo di leucopenia, cioè globuli bianchi bassi. Potrebbe essere una correlazione tra i due sintomi che suo figlio presenta. In ogni caso, non si fa alcuna terapia. Si aspetta e col tempo si risolvono entrambe le cose. Faccia comunque vedere gli esami e il bimbo al suo pediatra.

Marina Battaglioli

Pediatra e neonatologa

Specializzata in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996, dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, dove attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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