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RISPOSTA DELL'ESPERTO

Difetti di erezione

Testosterone basso e difetti di erezione

Ho 22 anni e da alcuni anni soffro di calo dell'erezione e di piccoli dolori; in seguito alle analisi, prescrittemi dall'urologo, mi e stato riscontrato il testosterone basso, mentre gli altri valori sono nella norma. Il disturbo dell'erezione può essere causato da qualche altra disfunzione e perciò devo fare altre analisi?

Può essere utile una valutazione ormonale più estesa. Tutti gli esami devono essere interpretati criticamente da un andrologo che può valutare se il valore di testosterone che lei riferisce come basso è realmente da considerarsi sotto i valori normali e se sono necessarie ulteriori indagini, anche nel contesto dei risultati delle altre analisi che lei riferisce come normali.

Prostatite, infiammazione delle vie urinarie ed erezione

Vorrei chiedere come mai avendo quasi 50 anni, nonostante la cura che faccio per una prostatite ho sempre infiammazione alle vie urinarie e non ho più l'erezione. Esistono soluzioni al problema?

La prostata può infiammarsi per varie cause, tra cui quelle infettive che possono dare sintomi di infiammazione delle vie urinarie. Andrebbe quindi chiarito se alla base dei suoi disturbi c’è un’infezione delle vie urinarie e se la cura che sta facendo è utile in tale senso. Per quanto riguarda l’erezione, è possibile che il miglioramento dei sintomi urinari migliori anche questo sintomo. I problemi di erezione però possono essere dovuti a varie altre cause che dovrebbero essere valutate da un andrologo.

Carenza di desiderio con difetti di erezione

Con la mia fidanzata precedente (all'epoca avevo 18 anni) avevo una vita sessuale attiva ed è sempre andato tutto bene. Con l'attuale ragazza, invece, non riesco ad avere un rapporto. Il mio pene sembra non voler completare l'erezione in sua presenza (cosa che invece avviene tranquillamente con l'automasturbazione). All'inizio pensavo si trattasse di ansia da prestazione, ma io con lei sono tranquillissimo. Mi sono poi reso conto che la causa di tutta questa disfunzione poteva forse essere attribuita all'assunzione di creatina, della quale faccio uso (a cicli alterni) da quasi un anno per scopi sportivi. Può la creatina aver creato in me disfunzioni ormonali, tanto da abbassare il desiderio?

Data la sintomatologia suggerisco comunque di rivolgersi a un endocrinologo con competenze andrologiche per inquadrare il problema che ha carattere multifattoriale (psicogeno, relazionale, organico).

Recupero dell'erezione dopo prostatectomia radicale

Nel 2009 ho subito una prostatectomia radicale con risparmio di una piccola parte di un nervo. Per 3-4 anni non ho fatto attività sessuale per mancanza del desiderio. Da qualche mese, con tadalafil, ho ripreso l'attività anche se l'erezione è appena sufficiente, coadiuvato anche dal vacuum. A seguito dell'uso del vacuum ho notevoli e frequenti erezioni notturne, con una erezione quasi normale che però, non appena sveglio, dura poco. Purtroppo questo non succede quando pratico attività sessuale. Il mio urologo mi ha riferito che se di notte ho erezioni quasi normali, l'organo è tornato normale e che la mancata erezione al bisogno potrebbe essere per un problema psicologico. È anche lei dello stesso parere?

L’aspetto cui fa riferimento è il recupero delle erezioni “spontanee”, indipendenti da uno stimolo esterno. La loro ricomparsa a distanza di tempo dopo un intervento di prostatectomia radicale è un segno positivo. Tuttavia, per valutare il suo stato di salute sessuale, e in particolare la funzione erettile, riferendosi a erezioni indotte da uno stimolo esterno e tali da consentire un rapporto sessuale, è necessario considerare più aspetti. Ricordo, infatti, che l’erezione è un evento psico-neuro-vascolare modulato da molteplici fattori. Suggerisco pertanto una visita andrologica approfondita al fine di valutare tutti i fattori (organici, psicologici, relazionali) che intervengono nel determinare o modulare l’erezione.

Difficoltà erettili dopo vaccinazione antinfluenzale

È possibile che mio marito, 42enne, dopo un vaccino influenzale non abbia più erezione? Può essere questo fattore la causa?

Non esistono attualmente evidenze di una possibile relazione causa-effetto tra l'esecuzione di un vaccino antinfluenzale e l'insorgenza di un disturbo dell'erezione. Inoltre, dalla sua domanda non si evince se, per esempio, si tratti di un disturbo transitorio o permanente, né se interessi l'ottenere o il mantenere l'erezione. La disfunzione erettile rappresenta tuttavia di per sé motivo per un'accurata valutazione andrologica: il problema potrebbe essere la spia di una patologia sottesa, che deve essere studiata. Ritengo quindi utile un consulto andrologico.

Deficit erettile e prediabete

Ho 49 anni e soffro di deficit erettile da quando ne avevo 26. I rimedi che con successo mi hanno aiutato prima di sildenafil e tadalafil sono stati dei vasodilatori periferici e i fosfolipidi ipotalamici che agiscono sull'ipofisi. Nel tempo l'effetto di sildenafil e simili è andato scemando, ho tutti gli ormoni sessuali (testosterone, fsh e lh) bassi/normali e ho scoperto 8 anni fa di avere l'emoglobina glicata a 6,1 e l'omocisteina intorno a 14: ha un nesso tutto ciò con quello che sto sopportando? Sono prediabetico e ciò mi sta dannggiando già?

La disfunzione erettile può avere molte cause, che non di rado agiscono contemporaneamente. Per quanto riguarda quelle organiche, cioè che riguardano problematiche fisiche (e non psicologiche o di coppia), tra le principali da indagare vi sono alcuni ormoni (tra cui il testosterone) e gli indici metabolici. Infatti sia l’ipogonadismo (il testosterone basso) che un cattivo metabolismo (dislipidemia, iperglicemia) influenzano negativamente l’erezione. Valori di emoglobina glicata come i suoi, se ancora presenti dopo anni, la identificano come affetto da una iniziale alterazione del metabolismo dello zucchero, che la predispone a sviluppare in futuro il diabete mellito. È stato riportato che condizioni analoghe, come l’"alterata glicemia a digiuno" e l’"intolleranza al glucosio", oltre a concorrere nel provocare l'ipogonadismo, possono già iniziare a danneggiare direttamente i vasi del pene (la cui integrità è necessaria per una buona erezione). Prima di assumere farmaci come gli inibitori delle fosfodiesterasi da lei citati o altri preparati (ad es. i fosfolipidi ipotalamici), sarebbe opportuno che uno specialista valutasse i suoi esami recenti, per impostare un’adeguata terapia. Infatti un basso livello di testosterone, di cui va indagata l'origine, potrebbe ad esempio essere responsabile della diminuita efficacia degli inibitori delle fosfodiesterasi. Anche eseguire un ecocolordoppler dei vasi penieni, che rileva eventuali alterazioni emodinamiche, può essere utile per inquadrare meglio il suo disturbo. Raccomando comunque, indipendentemente dalla problematica sessuale, di non sottovalutare problemi metabolici anche lievi, che hanno effetti negativi sulla salute generale e che possono giovarsi di un intervento precoce, in particolare sullo stile di vita.

Durata media di una erezione

Patologie e farmaci esclusi, qual è la durata normale di una erezione media? Può essere di 20/28 minuti anche in persone non "allenate"? Ovvero, quale può essere considerata normale la durata di una erezione e quale raggiungibile solo con farmaci o altri ausilii?

La durata media dell'erezione nel corso di un rapporto penetrativo in soggetti che non utilizzano farmaci per l'erezione (PDE5 inibitori o prostaglandina) e/o che non presentano un disturbo dell'erezione (disfunzione erettile) dipende dal tempo che il soggetto impiega per raggiungere l'eiaculazione. Pertanto, è più corretto parlare di durata di un rapporto sessuale penetrativo che di durata dell'erezione. In popolazione generale, la mediana del tempo impiegato da un maschio per raggiungere l'eiaculazione durante un rapporto vaginale è circa 5 minuti. Soggetti con una buona erezione, ma che soffrono di eiaculazione precoce, hanno una durata del rapporto penetrativo inferiore a 1-2 minuti. Coloro che invece soffrono di eiaculazione ritardata impiegano molto tempo a eiaculare (talvolta non ci riescono) e, se la durata del rapporto è eccessiva, possono perdere l'erezione durante il rapporto. Nei soggetti che non presentano disturbi dell'erezione e dell'eiaculazione la durata del rapporto dipende dal controllo esercitato sull'eiaculazione.

Mancanza di piacere e di erezione soddisfacente

Sono stato depresso fin dai miei diciotto anni, colpa di amicizie sbagliate e di decisioni sbagliate prese dai miei genitori sulla mia vita. Ho sistemato la mia vita e, adesso, a ventisette ho una, diciamo, bella vita. Non una vita da favola, ma potrebbe andare peggio. Sono obeso e, oltre ad avere una durata dell'erezione infelice, non provo piacere a masturbarmi né ad avere rapporti orali. Anche se provo ad accendere il mio desiderio, non riesco a diventare duro come quando avevo sedici, diciasette anni. Ho meno di trent'anni, spero sia causato solo dal mio peso infelice. O dice che potrebbe essere causato anche da una leggera incurvatura del pene verso sinistra?

I disturbi che Lei lamenta possono essere riconducibili ad anomalie di vario genere: organiche, ormonali e/o psico-relazionali. In particolare, l'obesità può essere causa di alterazioni ormonali per cui i livelli di testosterone circolante potrebbero risultare al di sotto della norma, determinando un calo del desiderio sessuale e una maggior difficoltà nel raggiungere e mantenere l'erezione. Inoltre l'obesità è una condizione che spesso si associa ad alterazioni metaboliche, come la dislipidemia o il diabete, che possono compromettere la salute dei vasi sanguigni, compresi quelli del pene, la cui normale funzionalità ed elasticità sono necessarie per un'erezione ottimale (i corpi cavernosi costituiscono la componente vascolare erettile del pene e sono di fatto comparabili a delle spugne: quando le pareti arteriolari dei corpi cavernosi si distendono, essi incorporano notevoli quantità di sangue, facendo aumentare il pene di volume). Non meno importante è la componente psicologica: una storia di depressione o di insoddisfazione personale può condurre a un'alterazione della libido, così come alcuni psicofarmaci utilizzati in situazioni del genere possono influire sulla qualità e la durata dell'erezione, sul desiderio sessuale e sui tempi eiaculatori. Infine, la curvatura peniena è un disturbo frequente che in alcuni casi può portare ad una maggior difficoltà nel raggiungere un'erezione soddisfacente o dolore al rapporto sessuale, per cui è auspicabile una valutazione da parte di un esperto. Concludendo, nel suo caso è consigliabile sottoporsi ad una visita specialistica andrologica, in modo che il medico possa richiedere gli accertamenti necessari del caso, che potrebbero comprendere esami ematochimici, ecocolor-Doppler penieno ed eventualmente una consulenza psicologica/psichiatrica.

Mario Maggi

Andrologo e sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Firenze, si è specializzato in Endocrinologia nel medesimo Ateneo. Dal 2005, è Direttore S.O.D. Medicina della Sessualità e Andrologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze.

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