Dieta in gravidanza: primo trimestre


Un'alimentazione adeguata permette di far fronte ai fabbisogni di mamma e bambino. Ecco cosa portare nel piatto nei primi 3 mesi di gestazione.
Durante la gravidanza, seguire una dieta adeguata già nel corso del primo trimestre permette alla futura mamma di assumere tutti i nutrienti necessari per il proprio benessere e per quello del bambino. Ciò non significa però né mangiare per due, né ingrassare molto.
Infatti nei primi 3 mesi di gravidanza il fabbisogno calorico non aumenta e una donna normopeso dovrebbe ingrassare solo di 1,6 kg. Solo in caso di sottopeso è desiderabile un aumento di peso maggiore (idealmente, 2,3 kg), mentre per le donne in sovrappeso (a cui il ginecologo potrebbe addirittura consigliare di dimagrire prima del concepimento) è previsto un incremento ideale di soli 0,9 kg.
Per quanto riguarda invece i fabbisogni di nutrienti, a stabilirli sono i Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia (LARN) della Società italiana di nutrizione umana.
È necessario, infatti, che la donna incinta mantenga una corretta alimentazione, soprattutto nel periodo iniziale della gestazione, e che tutti i nutrienti siano bilanciati. In questo modo, è possibile garantire un corretto sviluppo del feto, e un ottimo stato di salute del nascituro.
In generale, dal punto di vista nutrizionale, la dieta ideale per una donna incinta non è molto diversa da quella che dovrebbe seguire se non fosse in stato di gravidanza. Tuttavia, a seconda del mese di gestazione preso in considerazione, possono essere necessarie piccole variazioni nelle quantità di alcuni dei nutrienti assunti.
Seguire le indicazioni dei LARN aiuta non solo a soddisfare i fabbisogni nutrizionali della mamma e del suo bambino, ma anche ad evitare un aumento di peso eccessivo e ad arrivare al parto senza ritrovarsi alle prese con problemi di salute come il diabete gestazionale, che spesso è associato alla successiva comparsa del diabete di tipo 2 e che, come quest'ultimo, è associato a livelli pericolosi di zucchero nel sangue.
Vediamo insieme, con più attenzione, alcune indicazioni su come strutturare una dieta equilibrata e salutare. Vediamo anche come è possibile sfruttare l'alimentazione giornaliera come arma di prevenzione per disturbi e malattie, che potrebbero colpire sia la mamma che il bambino.
L'apporto di carboidrati dovrebbe corrispondere al 45-60% delle calorie quotidiane. Il consumo di fonti di zuccheri semplici (come i dolci) dovrebbe essere limitato, mentre dovrebbero essere preferiti alimenti ricchi di carboidrati complessi, come la pasta, l'orzo, il riso parboiled e il pane integrale (che con le sue fibre può aiutare anche a combattere la stitichezza).
Anche le fette biscottate e le patate possono essere incluse nella dieta del primo trimestre di gravidanza. Inoltre è bene assumere fibre in abbondanza sotto forma di legumi (almeno 3 porzioni a settimana), verdure (da mangiare sempre sia pranzo che a cena, preferendo quelle ricche di fibre, come carciofi, melanzane, zucchine e broccoli) e frutta (mele, pere, prugne e albicocche), ottima come spuntino.
Il fabbisogno di proteine aumenta invece di 0,5 grammi per kg di peso corporeo al giorno, da aggiungere agli 0,71 g per kg al giorno di una donna in età fertile. L'indicazione è di assumere il 50% di proteine a elevato valore biologico (presenti in carne, pesce e uova ben cotti, latte e derivati) e il 50% di proteine di origine vegetale.
Tra gli alimenti più ricchi di proteine di origine vegetale citiamo ancora una volta i legumi, nello specifico i fagioli, le lenticchie e anche i ceci. Questi dovrebbero essere sempre inclusi in un regime alimentare salutare e bilanciato.
I grassi dovrebbero corrispondere al 25-35% delle calorie quotidiane. È però importante limitare le fonti di grassi saturi e colesterolo (come gli alimenti di origine animale) ed evitare il più possibile i grassi trans (presenti ad esempio in alcuni prodotti da forno).
Sono invece ammesse le fonti di grassi monoinsaturi (come l'olio d'oliva, ancora meglio se si tratta di olio extravergine) e di grassi polinsaturi, soprattutto di DHA (acido docosaesaenoico), utile per lo sviluppo di cervello e capacità cognitive. Per assumerlo si possono mangiare almeno 2 volte alla settimana pesci grassi (come salmone e sgombro), cuocendoli bene entro 48 ore dall'acquisto, variando spesso la scelta e limitando a non più di 150 g a settimana i grossi predatori (come pesce spada, tonno e marlin) per il rischio di contaminazione da mercurio.
Nella frutta secca (in particolare nelle noci) non è invece presente DHA, ma un suo precursore (l'acido alfa-linolenico) la cui conversione nell'organismo umano è molto poco efficiente.
Consumare frutta secca è comunque di fondamentale importanza per chi segue una dieta vegetariana. Quest'ultima, infatti, non consente di consumare carne o pesce, e non permette di di assumere omega 3 da fonti animali. Trascurarne l'integrazione potrebbe, sul lungo termine, portare a complicanze sia per la madre che per il bambino.
Gli integratori di omega 3 possono essere necessari solo in casi particolari, come quello delle fumatrici o delle vegane. Attenzione, però: il DHA da microalghe è associato a livelli di iodio sconsigliati in gravidanza.
Per quanto riguarda i micronutrienti, il principio da seguire è garantirsi una dieta varia senza ricorrere a supplementi.
Fanno eccezione i folati (da assumere sotto forma di integratori per tutto il primo trimestre per prevenire gravi problemi da carenza di acido folico, come la spina bifida), la vitamina D (da integrare soprattutto in caso di forte sovrappeso), in molti casi il ferro e, in chi non mangia latte e derivati, il calcio. Solo in condizioni particolari potrebbe essere richiesta l'assunzione di altre vitamine, come la B1, la B2 e la B12.
Per il resto, per assicurare un apporto adeguato delle vitamine e dei sali minerali necessari durante il primo trimestre sono consigliati carni, pesce, frutti di mare e uova ben cotti, legumi, prugne secche, latte intero e derivati, burro, cereali integrali e frutta e verdura ben lavate (ad esempio gli spinaci, ricchi di folati). Meglio però evitare cavoli, rucola, cipolle, ravanelli, noci e senape, che potrebbero inibire l'assorbimento dello iodio.
Infine, già dal primo trimestre devono essere limitati il sale aggiunto, gli alimenti ricchi di sodio (come formaggi, maionese e dadi) e la caffeina (non più di 300 mg al giorno). Alcol, salumi e insaccati non cotti devono invece essere evitati. Infine, bisogna bere 350 ml di acqua in più al giorno rispetto ai 2 litri consigliati alle donne adulte.
Un apporto corretto di acqua, sali minerali e micronutrienti, consente di mantenere l'organismo in un buono stato di salute, garantendone il corretto svolgimento di tutte le funzioni. In primo luogo, le vitamine permettono di sostenere il sistema immunitario, difendendo l'organismo dall'aggressione di agenti esterni. In più, i minerali e l'idratazione giornaliera, insieme anche alla fibra, prevengono l'insorgenza di disturbi intestinali, come la stipsi.
Gli stessi accorgimenti sono ancora più importanti in caso di sovrappeso e obesità.
Come accennato, una donna incinta non deve necessariamente rinunciare al caffè e al cioccolato perché fonti di caffeina, o al pesce spada e al tonno per il rischio di contaminazioni da mercurio: basta che ne limiti il consumo.
È quindi possibile consumare tè e caffè, purché la loro assunzione sia contenuta nei limiti raccomandati. In generale, anche le bevande zuccherate rientrano tra i cibi da evitare, a causa del loro effetto sulla glicemia, ma possono essere comunque consumate occasionalmente, e non su base quotidiana.
Anche la verdura e la frutta fresca possono essere mangiate durante tutta la gestazione, a patto che vengano accuratamente lavate (per esempio con del bicarbonato o con appositi prodotti) e, se possibile, sbucciate.
Altri cibi e bevande dovrebbero invece essere categoricamente esclusi dalla dieta delle donne in gravidanza già a partire dal primo trimestre.
Fra gli alimenti da evitare sono inclusi:
Infine, c'è anche chi sconsiglia il consumo di fegato a causa delle sue elevate concentrazioni di vitamina A. Questo micronutriente, infatti, benché indispensabile per lo sviluppo del feto, se assunto in dosi molto elevate può causare delle malformazioni. Per non correre inutili rischi è bene attenersi ai consigli del proprio medico.
Alimenti da evitare | Rischi |
---|---|
Pesce crudo | Contaminazione da
parassiti (Diphyllobothrium, Pseudoterranova o Anisakis) |
Uova crude | Salmonellosi |
Carne cruda | Listeriosi |
Salumi e insaccati | Toxoplasmosi |
Latte crudo | Salmonellosi e listeriosi |
Gorgonzola, brie e altri tipi di formaggio erborinato o a crosta fiorita | Listeriosi |
Alcolici | Compromissione del normale sviluppo fisico e intellettivo del feto e carenze vitaminiche nella madre |
Fegato | Malformazioni nel feto |
Adesso potete applicare tutte queste indicazioni anche in cucina, adattando la vostra alimentazione quotidiana secondo i bisogni della gravidanza. Tuttavia, è consigliabile richiedere una consulenza a un professionista, come ad esempio un nutrizionista. Una visita accurata vi permetterà di fugare ogni dubbio per quanto riguarda la dieta e i comportamenti da tenere durante tutto il periodo di gestazione.
Bisogna poi ricordare che anche le buone abitudini aiutano a garantirsi una dieta sana. In particolare, durante la gravidanza le calorie dovrebbero essere suddivise in 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) e 3 spuntini, di cui uno dopo cena per evitare la riduzione delle energie e delle sostanze nutritive che arrivano al bambino durante le ore notturne.
Per garantirsi un'alimentazione equilibrata anche durante la gravidanza è consigliabile assumere il 10-15% delle calorie quotidiane durante la prima colazione, il 20-30% a pranzo e il 20-30% a cena. Ogni spuntino dovrebbe invece corrispondere al 5-10% delle calorie quotidiane. Evitare le abbuffate consentirà anche di limitare gli attacchi di nausea, e a contrastare più efficacemente la fame.
Infine, nemmeno durante la gravidanza bisogna dimenticare l'importanza dell'attività fisica, attenendosi però alle indicazioni del ginecologo.
Oltre a mangiare sano e naturale, quindi, uno stile di vita attivo e non sedentario, anche sul piano fisico, aiuterà non solo a mantenere l'organismo in salute, ma anche a migliorare il tono dell'umore e ad equilibrare il metabolismo.
In questo modo ci si potrà mantenere in forma durante il primo trimestre e per tutto il resto della gestazione senza alcun rischio per il feto.