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DA DONNA A DONNA - Ginecologia

Come fare a capire se si tratta di candida vaginale

Alcune mie pazienti la riconoscono al primo “fastidio”, magari perché ne soffrono ripetutamente nel corso dell’anno. Altre, invece, se si tratta della “prima volta”, la scambiano per una semplice irritazione vaginale.

Sto parlando della candida, un’infiammazione causata da un fungo che, in condizioni fisiologiche, convive pacificamente con gli altri microrganismi presenti nel canale vaginale, ma che, in circostanze particolari (come un abbassamento delle difese immunitarie o l’assunzione di antibiotici), può prendere il sopravvento creando fastidiosi disturbi.

Per capire se si tratta effettivamente di candida solitamente pongo alle mie pazienti due semplici domande: le secrezioni vaginali sono nella norma o hanno caratteristiche diverse dal solito? Se ci sono, le secrezioni vaginali hanno uno “strano” odore, simile a quello del pesce avariato?

Se le secrezioni sono abbondanti, biancastre, granulari, simili alla ricotta e si avvertono prurito e bruciore, in alcuni casi anche alla minzione e se le perdite non hanno odore di pesce (sintomo presente invece in caso di vaginosi batterica) allora la risposta è: «Sì, potrebbe proprio trattarsi di candida».

La “prova del 9” per escludere altre infezioni vaginali consiste nella misurazione del pH: in caso di candida i valori rimangono nella norma, mentre tendono ad alzarsi se la paziente soffre di vaginosi batterica o tricomoniasi.

Anna Maria Paoletti