Le donne incinte possono essere colpite dalle stesse malattie sessualmente trasmissibili (MST) che colpiscono le donne non incinte: la gravidanza, infatti, non preserva le donne e i nascituri dal rischio di contrarle.

Per questo motivo, alle donne in gravidanza si raccomanda di effettuare dei test per le MST, compreso quello per l’HIV (il virus che causa l’AIDS). Se a una donna incinta viene diagnosticata una MST, anche il partner dovrà sottoporsi a test e trattamenti​​​​​​​.

Donna incinta che si tocca il pancione

Quali sono i rischi di contrarre una MST in gravidanza?

Le conseguenze di una malattia sessualmente trasmissibile possono essere molto serie, persino letali, sia per la mamma che per il bambino. Ogni MST è associata a problematiche specifiche.

Clamidia

  • La maggior parte delle donne affette da clamidia (comprese le donne incinte) non ha sintomi; tuttavia, in alcuni casi possono manifestarsi perdite vaginali anomale, sanguinamenti dopo i rapporti sessuali o prurito/bruciore durante la minzione.
  • Una clamidia non trattata può causare seri problemi durante la gravidanza, come parto prematuro, rottura prematura delle membrane e peso ridotto alla nascita.
  • Durante il passaggio nel canale del parto, anche il neonato può contrarre l’infezione: l’esposizione all’infezione può provocare a sua volta infezioni oculari e polmonari nel neonato

Gonorrea

  • Una gonorrea non trattata durante la gravidanza può causare parto prematuro e peso ridotto alla nascita, rottura prematura delle membrane e corioamnionite (infezione batterica del liquido amniotico in cui il feto galleggia e delle membrane che lo circondano).
  • La gonorrea può anche trasmettersi al neonato durante il passaggio attraverso il canale del parto, con il rischio di causare infezioni agli occhi.

Epatite B

  • Una donna infetta può trasmettere la malattia al bambino durante la gravidanza: il rischio dipende dal momento in cui viene contratta l’infezione, ed è maggiore quando la madre si infetta in prossimità del parto.
  • I neonati infetti presentano un rischio elevato (fino al 90%) di diventare portatori cronici di HBV. I bambini che contraggono l’HBV alla nascita presentano un maggior rischio di sviluppare una malattia epatica cronica o un cancro al fegato nel corso della vita; circa il 25% delle persone che sviluppano un’epatite B cronica come conseguenza dell’esposizione all’HBV alla nascita finisce per morire a causa di una malattia epatica cronica.

Virus dell’immunodeficienza umana (HIV)

  • Le modalità di trasmissione più comuni con cui l’HIV passa da madre a figlio sono la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno. Tuttavia, se l’HIV viene diagnosticato prima o durante la gravidanza e si adottano misure adeguate, il rischio di trasmissione da madre a figlio può essere ridotto a meno del 2%.

Sifilide

  • Benché la sifilide si diffonda principalmente attraverso il contatto sessuale, può anche essere trasmessa da una madre infetta al bambino durante la gravidanza. La trasmissione della sifilide a un feto durante il suo sviluppo può portare a una grave infezione multisistemica, nota come sifilide congenita. La sifilide è associata anche a parto prematuro, natimortalità o morte del neonato a pochi giorni dalla nascita.
  • I neonati infetti che non vengono curati tendono a sviluppare problemi che interessano diversi organi, tra cui cervello, occhi, orecchie, cuore, pelle, denti e ossa.

Tricomoniasi

  • L’infezione vaginale dovuta al parassita Trichomonas vaginalis, trasmesso per via sessuale, è una malattia molto comune. Anche se nella maggior parte dei casi è asintomatica, a volte le donne infette lamentano prurito, irritazione, odore anomalo, perdite e dolore durante la minzione o i rapporti sessuali.
  • Contrarre quest’infezione vaginale in gravidanza può causare rottura prematura delle membrane, parto prematuro e peso ridotto alla nascita. In rari casi, le neonate che contraggono l’infezione durante il passaggio nel canale del parto presentano perdite vaginali dopo la nascita.

Medico che esegue un tampone cervicale

Altre infezioni

Esistono diverse altre infezioni associate al contatto sessuale che possono causare problemi alla madre e/o al bambino se contratte durante la gravidanza.

Infezioni delle vie urinarie (IVU)/Cistite

  • Le infezioni delle vie urinarie sono piuttosto comuni in gravidanza. La pielonefrite (infezione renale che spesso insorge come complicanza di un’infezione intrauterina non trattata o trattata in modo inadeguato) è la condizione medica grave più comune tra le donne incinte.
  • Le trasformazioni del tratto urinario e i cambiamenti immunologici associati alla gravidanza predispongono le donne incinte alle IVU. I cambiamenti fisiologici del tratto urinario interessano l’uretere e i calici renali (condotti attraverso i quali passa l’urina), che si dilatano in seguito al rilassamento della muscolatura liscia dovuto al progesterone e alla compressione dell’utero in crescita. Questi cambiamenti aumentano il rischio di contrarre una IVU.

Vaginosi batterica

  • La vaginosi batterica è un’infezione piuttosto comune tra le donne incinte: le donne che la contraggono durante la gravidanza presentano un rischio due o più volte maggiore di andare incontro a gravi complicazioni, tra cui parto prematuro, neonati di peso ridotto alla nascita, rottura prematura delle membrane, infezione del liquido amniotico, corioamnionite, endometrite post-cesareo e post-partum.
  • I dati suggeriscono che una vaginosi batterica contratta all’inizio della gravidanza (fino al secondo trimestre) espone a un rischio minore di complicazioni rispetto a un’infezione contratta nelle fasi finali.

Infezione vaginale da lievito (candidosi)

  • Durante la gravidanza, si assiste a un aumento dei livelli di estrogeno e progesterone, in particolare nell’ultimo trimestre. Il progesterone ha un effetto inibitorio sull’azione anti-Candida dei neutrofili; inoltre, gli estrogeni riducono la capacità delle cellule epiteliali vaginali di inibire la crescita della Candida albicans.
  • In condizioni normali, la candidosi in gravidanza è una condizione frequente e non espone il feto a particolari rischi, ma può comunque avere effetti negativi. Se non trattata, la candidosi vaginale può provocare corioamnionite con conseguente aborto o prematurità nelle donne in gravidanza, infezione congenita nel neonato e malattia infiammatoria pelvica (PID) nelle donne non gravide, che può essere causa di infertilità.

Papilloma virus umano (HPV)

  • I virus HPV coinvolgono più comunemente il tratto genitale inferiore, cioè la cervice, la vagina e i genitali esterni. Gli HPV possono causare verruche genitali, che in genere, durante la gravidanza, aumentano di numero e dimensione. Se una donna incinta presenta verruche genitali può scegliere di rimandare il trattamento a dopo il parto; tuttavia, se le verruche sono grandi o diffuse, il parto vaginale può risultare complicato. Nei casi in cui le verruche genitali hanno dimensioni tali da bloccare il canale del parto, può essere consigliato il parto cesareo.
  • Questo tipo di infezione nella madre può causare nel neonato lo sviluppo della papillomatosi laringea (una rara escrescenza non cancerosa alla laringe).

Epatite C

  • Quest’infezione del fegato può essere trasmessa da una madre infetta al bambino durante la gravidanza. In generale, una madre infetta trasmette l’infezione al bambino nel 10% dei casi, ma il rischio è più elevato in alcuni sottogruppi, ad esempio nelle donne che sono affette anche da HIV.
  • Alcuni studi hanno dimostrato che i bambini nati da donne con infezione da HCV presentano un rischio maggiore di essere prematuri e nascere con peso ridotto e dimensioni inferiori rispetto all’età gestazionale. I neonati con infezione da HCV di solito non presentano sintomi e la maggior parte di essi elimina l’infezione senza alcun aiuto medico.

Herpes simplex virus (HSV)

  • Esistono due diversi tipi di HSV che possono infettare il tratto genitale umano: HSV-1 e HSV-2.
  • In generale, i sintomi dell’herpes genitale in gravidanza sono simili a quelli delle donne non incinte; la preoccupazione maggiore riguarda le complicazioni legate all’infezione del neonato. Le infezioni neonatali possono essere causate da entrambi i virus HSV-1 o 2, ma la maggior parte sono causate dall’HSV-2.
  • Benché la trasmissione possa avvenire sia durante la gravidanza che dopo il parto, il rischio che la madre trasmetta l’infezione al neonato è più alto se l’herpes genitale viene contratto in prossimità del parto, mentre è più basso tra le donne con herpes ricorrente o che si infettano durante la prima metà della gravidanza.
  • L’infezione da HSV può avere effetti molto gravi sui neonati, soprattutto se nella madre insorge nel corso del terzo trimestre.
  • Il parto cesareo è raccomandato per tutte le donne in travaglio che presentano lesioni attive da herpes genitale o sintomi precoci, come dolore e prurito vulvare.

Streptococco di gruppo B (GBS)

  • Si stima che circa 1 donna incinta su 5 sia portatrice di GBS nell’apparato digerente o nella vagina. La maggior parte delle donne portatrici di streptococco di gruppo B, comunque, danno alla luce bambini sani.
  • In rarissimi casi, l’infezione da GBS durante la gravidanza può causare aborto spontaneo, parto prematuro o natimortalità.