Alopecia
Ereditarietà dell'alopecia
Ho 17 anni e vorrei sapere perché mio padre ha perso i capelli in età compresa tra 25-30 mentre mio nonno (suo padre) a 80 anni aveva ancora tutti i capelli, e se io sono destinato a perderli precocemente come mio padre.
La risposta le può essere data solo dalla diagnosi fatta al papà; bisogna capire cosa ha scatenato in lui la perdita dei capelli e quindi escludere o meno la possibilità dell’ereditarietà. Le ricerche in tema di ereditarietà della calvizie si sono rivelate non semplici. Se in un albero genealogico è infatti facile definire come calvo chi ha una vera calvizie a corona, assai più difficile risulta inquadrare chi presenta solo un lieve diradamento (che in medicina viene chiamato ipotrichia). Comunque, anche la sola esperienza di ogni giorno ci fa vedere che gli alberi genealogici presentano una successione di individui calvi, e che il figlio di un calvo ha molte probabilità di diventare calvo: ciò prova, fuor di ogni dubbio, che la calvizie comune “androgenetica” è ereditaria. Anche se la principale ragione dell'alopecia è l'eredità genetica, comunque, fattori come le tossine che si trovano nell'aria inquinata, il fumo delle sigarette e lo stress della vita quotidiana debilitano i capelli e accelerano l'alopecia androgenetica. La terapia per alopecia androgenetica deve essere rprescritta solo qualora, dall'anamnesi, risultasse una vera ereditarietà per calvizie.
Alopecia androgenetica o di altra origine e finasteride
Sette anni fa perdevo una gran quantità di capelli e mi fu diagnosticata alopecia androgenetica (AGA) attraverso analisi ematiche. Ho preso 7 anni finasteride, sospendendo ogni tanto, con ripresa di perdita di capelli dopo 2-3 mesi. Ora ho sospeso da 5 giorni, anche per gli effetti collaterali e, perché, visto che la caduta iniziò dopo un perido molto stressante e che, a posteriori, non mi sembra avere avuto i sintomi tipidìci dell'AGA: perdita cospicua, niente miniaturizzazione del capello, niente stempiatura. Nel caso non fosse AGA è normale che dopo aver preso finasteride sospendendo mi capiti comunque un effluvio? In quanto tempo mediamente rientrano gli effetti collaterali della finasteride?
L'alopecia androgenetica è, come dice la parola stessa, di origine genetica, tuttavia in ognuno dei soggetti predisposti si può manifestare in tempi, con modalità e intensità differenti in quanto i geni in gioco sono molteplici. La finasteride non è un rimedio risolutivo e non privo di effetti collaterali (ovviamente non tutti ne soffrono), soprattutto se assunta per lunghi periodi e in giovane età. Alcuni di questi si risolvono in alcuni mesi, altri potrebbero essere assai più duraturi. Sono consigliabili accertamenti diagnostici specialistici. La comparsa di effetti collaterali costituisce controindicazione alla prosecuzione del trattamento.
Alopecia androgenetica nella donna, rimedi
Sono una donna di quasi 38 anni affetta, purtroppo, da alopecia androgenetica. Ancora la mia situazione non è gravissima, ma peggiora. Uso già una lozione a base di minoxidil da diversi anni. Quello che mi interessava sapere era se all'orizzonte ci sono nuove terapie, soprattutto per noi donne.
A tutt'oggi non esistono terapie risolutive per questo problema. I trattamenti disponibili offrono risultati limitati al tempo della loro applicazione: l'entità dell'alopecia è scritta nel patrimonio genetico sul quale non si è ancora riusciti a intervenire. Le attuali terapie per il contenimento del fenomeno sono quindi di lunga durata; personalmente preferisco consigliare rimedi di origine naturale. La ricerca è comunque in pieno sviluppo, date le allettanti prospettive economiche che un prodotto risolutivo comporterebbe.
Alopecia da barba, cure
Come si può curare l'alopecia da barba?
Alopecia è un termine che indica genericamente diminuzione del numero o dello spessore di peli o capelli. È necessario conoscere le modalità della manifestazione: per esempio a chiazze o come diradamento oppure con assottigliamento del fusto pilifero, se la cute presenta o meno alterazioni. A livello della barba è frequente l'alopecia areata, caratterizzata da chiazze rotondeggianti, variabili in numero e dimensioni, completamente o quasi prive di peli. I fattori scatenanti sono spesso di origine psicosomatica con coinvolgimento del sistema immunitario a livello cutaneo. Nella maggior parte dei casi l'alopecia areata regredisce spontaneamente in alcuni mesi. Se le chiazze sono numerose e/o confluenti il problema può persistere. I trattamenti attualmente disponibili non danno risultati apprezzabili.
Alopecia areata diagnosticata a 12 anni, che fare
Sono una ragazza di 20 anni con un grave problema ai capelli. A 8 anni persi tutti in una volta i capelli dietro la nuca. Il problema si risolse da sé, ma a 12 anni mi diagnosticarono alopecia areata avevo capelli davanti sottili e due chiazze all’altezza delle orecchie; persi anche metà di entrambe le sopraciglia e notai che i peli sulle braccia e le gambe crescevano (e crescono tutt’ora) solo in varie zone. Verso i 14 anni i capelli frontali iniziarono a diradarsi e da 2 anni hanno alla radice un pallino bianco; da neri son diventati rossicci o bianchi. I capelli sono molto grassi e sempre sporchi. Pensa che possa essere alopecia androgenetica?
L'alopecia areata può interessare tutto l'apparato pilifero e avere manifestazioni diverse e variabili: da una o più piccole chiazze alopeciche rotondeggianti che si risolvono spontaneamente in pochi mesi a grandi chiazze confluenti fino alla perdita di tutti i capelli (alopecia totale) o di capelli e peli (alopecia universale). Quando sono interessate aree estese e migranti il recupero è purtroppo più difficile, ma non impossibile. Il follicolo pilifero è infatti come addormentato, non completamente atrofizzato, inibito da probabili reazioni autoimmunitarie locali e la concomitanza di fattori definibili come psicosomatici è spesso evidente. I rimedi a tutt'oggi disponibili danno risultati insoddisfacenti e incostanti. Personalmente ho verificato alcuni successi ricorrendo a medicine alternative. La concomitanza di un'alopecia androgenetica richiede una verifica dermatologica.
Alopecia dopo radio e chemioterapia
Ho subito radioterapia in testa alla quale sono seguiti vari cicli di chemioterapia. Dopo la radio i capelli sono caduti tutti. Oggi dopo un anno dalla radio e a un mese dalla fine della chemio non ricrescono. Ricrescono i capelli dopo la radio? Ci sono dei prodotti per accelerare la ricrescita?
L’alopecia causata da una chemioterapia è solitamente reversibile, ma ci vuole il suo tempo: un mese è ancora poco. Per quanto riguarda la radioterapia, gli effetti potrebbero essere permanenti: bisogna considerare l’area interessata dal trattamento, la dose e il tipo di raggi utilizzati. Trattandosi di due terapie combinate è difficile esprimere un parere a distanza di un mese dalla fine della chemioterapia.
Dieta senza glutine e miglioramento dell'alopecia
Sono una ragazza di 29 anni e da più di 10 soffro di alopecia areata con ricrescite e ricadute che si susseguono. Avendo il dubbio di essere celiaca, da circa due settimane ho cominciato con una dieta senza glutine e, a mio avviso, la caduta è diminuita. Volevo sapere, nel caso le due patologie fossero correlate: una volta eliminato il glutine dalla dieta tutto si dovrebbe ristabilire? Dopo due settimane possono davvero attribuire la minore caduta alla dieta che sto seguendo?
Le cause dell’alopecia areata non sono ben conosciute. Spesso entrano in gioco fattori di ordine psicologico (cambio di scuola, di residenza, di lavoro, di situazioni affettive, matrimoni, separazioni ecc.) che a loro volta promuoverebbero reazioni inibitorie sull’attività del follicolo pilifero, con l’eventuale concorso di una predisposizione costituzionale. Le manifestazioni in genere si risolvono spontaneamente nel giro di alcuni mesi, a parte casi ostinati o in cui sono coinvolte ampie e/o numerose superfici della cute o addirittura la sua totalità (alopecia areata totale o universale). Una correlazione con la celiachia, che deve essere comunque accertata con esami specifici, o con la presenza di glutine nell’alimentazione, a quanto ne so, non è stata presa in considerazione. Potrei ipotizzare che l’osservazione di una “regola”, come un regime dietetico, contribuisca al riequilibrio dell’attività follicolo-pilifera attraverso un’azione di tipo “PNEI”: psico-neuro-endocrino-immunologica. In ogni caso ben venga il miglioramento con la dieta priva di glutine, che male certo non fa, anzi...
Alopecia: evoluzione e trattamenti
Ho 34 anni e da gennaio di quest'anno ho iniziato ad avere delle chiazze senza ricrescita della barba riconducibili ad alopecia barbae. Al momento pensavo la cosa fosse momentanea, ma vedendo che non c'era un miglioramento mi sono rivolto a un dermatologo che mi ha prescritto farmaci, integratori e crioterapia. A distanza di mesi però le chiazze continuano ad aumentare. Le chiedo gentilmente se potrebbe essere riconducibile a un'altra patologia o se, secondo lei, possono esserci altri rimedi. Le chiedo inoltre se solo di alopecia si tratta potrebbe pian piano crescere e oltre alla barba interessare anche la zona del cuoi capelluto?
Nell’alopecia areata o area celsi si verificano delle condizioni per cui il sistema immunitario “decide” di mettere in stato di quiescenza i follicoli piliferi di alcune (a volte tutte) regioni cutanee, in forma di chiazze alopeciche tondeggianti e in numero variabile. A volte il fenomeno coinvolge tutto il cuoio capelluto (area celsi totale) o i follicoli piliferi di tutto il corpo (area celsi universale). Nella maggior parte dei casi le chiazze sono isolate, singole o limitate ad alcuni elementi e si risolvono spontaneamente nel giro di alcuni mesi. Quando sono numerose, confluenti o in progressivo aumento, la guarigione può richiedere più tempo, né si può prevedere ragionevolmente la sua evoluzione. I motivi per cui il sistema immunitario si comporti in questo modo non sono noti: nella pratica comune spesso si rilevano, associate a questa patologia, situazioni che coinvolgono la sfera psicologica, non necessariamente in senso negativo: eventi traumatici, traslochi, cambiamenti nell’ambito scolastico, matrimoni, separazioni ecc. Da questo punto di vista la loro somatizzazione in forma di alopecia areata potrebbe dipendere da una sorta di predisposizione individuale a reagire in questo modo. Personalmente ottengo risultati soddisfacenti con rimedi di medicine complementari o alternative che dir si voglia, soprattutto omeopatia, antroposofia e agopuntura, oppure consigliando una psicoterapia, dipendendo, ovviamente, dai casi. Dalla parte della medicina “ufficiale" sono allo studio e in fase di sperimentazione sostanze inibitrici di alcuni enzimi, le cosiddette Janus-chinasi o JAK, coinvolti nelle reazioni autoimmuni di questa patologia.