Allergie alimentari e intolleranze
Intolleranza al lattosio che insorge in età adulta
Nell'ultimo periodo se mangio qualcosa che contenga latte mi fa venire meteorismo, a volte diarrea e sudorazione. È possibile che dopo tanto tempo che bevevo latte a altri derivati sia diventata intollerante? Ed è possibile che sia soltanto il latte?
La sua sintomatologia può essere compatibile con l'intolleranza al lattosio e non stupisce il fatto che prima beva latte tranquillamente e dopo sia a disagio. L'enzima Lattasi, che consente la digestione del latte, si esaurisce come se fosse una "batteria". Le consiglio di consultare il suo medico e\o allergologo che potrà valutare il suo quadro clinico e prscriverle in primis esami di approfondimento, quale il test dopo carico di Lattosio (Breath o sierico), per confermare l'ipotesi diagnostica. Potrebbe inoltre autonomamente iniziare una dieta priva di lattosio (latte e derivati) per almeno 2 settimane: se ottiene beneficio, l'intolleranza è molto probabile.
Possibile allergia alla carne bianca
Ho notato che a volte dopo mangiato provo un senso di formicolio superficiale al viso e alle mani (anche un po' alle braccia) e un senso di calore. Questo mi capita quando mangio pollo o tacchino alla piastra. Che tipo di esami devo fare? Posso essere allergica o intollerante a questi tipi di carne?
Come esami in prima battuta può ricercare le IgE specifiche verso carni bianche (pollo e tacchino), ma è sempre opportuno che consulti un allergologo al fine di dirimere al meglio con un'anamnesi accurata e visita medica il suo quadro clinico.
Macchie rosse in viso dopo assunzione di alcolici
Sono un ragazzo di 27 anni e da tre anni mi capita che mi vengono macchie rosse intorno all’occhio che scottano, a volte grandi a volte piccole. Da quanto ne so io non soffro di allergie però tutto mi succede dopo l’assunzione di alcol: appena ne bevo un goccio compare il rossore che dura mezz'ora circa e poi sparisce e se riprendo a bere piu nulla. Un dermatologo mi ha detto che si tratta di finta orticaria e mi ha prescritto un antistaminico per due mesi e un antibiotico. Però non è cambiato nulla. Potrebbe essere allergia? E come fare a scoprirlo?
Nel suo caso è opportuno che integri la visita dermatologica con una visita allergologica durante la quale potrebbe emergere una condizione di "atopia" senza sintomi classici che può aiutare a districare il suo caso.
Come diagnosticare l'intolleranza al lattosio
Per diagnosticare l'intolleranza al lattosio l'unica strada è il breath test? Io mi sento male solo a mangiare un pezzetto di grana, per cui sono restia a prestarmi a questo test. Ho eliminato completamente il lattosio dalla mia dieta, per poi reintrodurlo con l'alimento che, in teoria, dovrebbe dare meno problemi (grana e parmigiano), ma ogni volta che ci ho provato ho riscontrati i medesimi sintomi: posso ritenermi intollerante al lattosio con una certa sicurezza anche senza sottopormi a un test che, con ogni probabilità, mi farebbe stare molto male?
La diagnosi di intolleranza al lattosio può essere ipotizzata con la sua storia clinica, una dieta privativa di lattosio e l'eventuale miglioramento sintomatologico successivo alla dieta. Il test per l'intolleranza oggettiva l'ipotesi diagnostica e, in effetti, nel soggetto intollerante causa spesso crampi addominali e diarrea profusa. L'esecuzione di tale test può essere opzionale dove a parere del medico la sua sintomatologia correli fortemente con l'assunzione di latte e la dieta privativa migliori il quadro clinico, invece può essere necessario in quelle situazioni dove storia e sintomi non siano fortemente suggestivi di intolleranza al lattosio. Inoltre ritengo utile chiarire brevemente che l'intolleranza al lattosio è differente dall'allergia/intolleranza alle proteine del latte, in quanto la prima colpisce prettamente la popolazione adulta geneticamente predisposta a una riduzione progressiva dell'enzima lattasi, la seconda colpisce prettamente la polpolazione pediatrica che sviluppa meccanismi immunologici (es. IgE) contro le proteine contenute nel latte.
Attacchi di dissenteria nonostante dieta priva di lattosio
Il problema, apparentemente identificato, di mio figlio mio figlio di 17 anni sembra essere un'intolleranza al lattosio. Prese le dovute precauzioni, beve il latte ad alta digeribilità, consuma alimenti rigorosamente senza lattosio. Nonostante questo spesso succede che a mio figlio capitino attacchi di dissenteria e questo produce insicurezza di poter uscire senza incappare nella necessità impellente di andare in bagno. Qual è il possibile percorso da intraprendere per trovare una soluzione al caso?
La situazione descritta richiede che suo figlio interagisca direttamente con un medico (quale per esempio l'allergologo) al fine di costruire insieme un percorso diagnostico e terapeutico. Se il test al Lattosio è positivo, è giusto che prosegua con una dieta privativa, ma resta da indagare se esiste una ulteriore componente internistica (allergologica, gastroenterologica). Inoltre è opportuno valutare quanto la situazione psicologica incide nel quadro clinico di suo figlio.
Dieta e farmaci per l'intolleranza al lattosio
Ho un intolleranza al lattosio, vorrei sapere come posso comportarmi; ovvero se devo fare delle diete e che tipo di dieta; esiste una lista di prodotti che posso prendere?
La prima cosa da capire è quale sia il livello di "fastidio" della sua intolleranza. Una volta determinato questo, si tara la dieta di conseguenza. Per gli alimenti tenga in mente latte e lattosio e verifichi la sua presenza nei prodotti. Le segnalo che esistono dei farmaci (lattasi) che aiutano in caso di assunzione di lattosio per il cui uso la rimando al suo medico.
Alimenti senza acido citrico
Ho fatto gli esami per le intolleranza alimentari di 51 alimenti e due di queste sono risultare al 2° stadio: il lievito e il latte (con derivati). Ho incominciato la settimana di disintossicazione, ma non mi è chiara una cosa per quanto riguarda l'acido citrico. Va assunto o meno? È presente in tantissimi alimenti e quelli che non lo contengono (e da me trovati) sono pochi.
Il test da Lei eseguito Le ricordo che, a oggi, non è riconosciuto dalla medicina ufficiale, pertanto gli esiti sono discutibili. Per quanto riguarda la sua domanda, l'acido citrico trova la sua maggior concentrazione negli agrumi (limone) e le quantità che trova negli altri alimenti non sono tali da innescare un quadro di intolleranza alimentare (che per definizione è dose dipendente). Le consiglio di confermare con il test specifico per intolleranza al lattosio (sierico o "breath test") quanto emerso dall'esame per le intolleranze alimentari.
Dermatite atopia e intolleranza alimentare
mia figlia 7 anni soffre di dermatite atopica. Uso sempre detergenti delicati appositi sia per la cute che per il corpo. Fino a ora però non aveva mai avuto manifestazioni particolarmente gravi. Sono però 15 gg che ha bolle grandi con croste su gran parte del corpo. Cura del dermatologo: antibiotico per bocca, crema (clorchinaldolo e diflucortolone) e gocce di antistaminico per un paio di settimane. Mi ha fatto togliere alimenti che potrebbero essere scatenanti e mi ha detto che senza fretta possiamo fare le analisi del sangue per vedere eventuali allergie alimentari. Secondo lei non è il caso di farle subito nel pieno della manifestazione cutanea?
Ritengo che il suo dermatologo si sia comportato correttamente, in quanto una complicanza della dermatite atopica è la sovrainfezione batterica. Può eseguire il rast alimenti quando vuole, l'esito non è influenzato dalla presenza o meno di manifestazioni acute.
Allergie ad acari e gamberi
Recentemente mangiando dei gamberi (sempre mangiati e mai avuto problemi) ho avuto un bruciore forte in bocca e mi si è gonfiato il labbro, sono andata al pronto soccorso e mi hanno fatto del cortisone e dell'antistaminico, ho fatto la visita dall'allergologa la quale mi ha dato degli esami Rast da fare, sono risultata positiva in maniera elevata ad acari e graminacee (coda di topo) e mi ha detto che la colpa della reazione che ho avuto è degli acari per la cross reattività con i crostacei, mi ha detto tassativamente di evitare quelli e anche i molluschi. Visto che sono allergica anche alle graminacee, è possibile che possa avere reazioni anche con altri alimenti? Esiste un vaccino e, se sì, potrò tornare a mangiare crostacei e molluschi? grazie dell'attenzione.
Spesso chi è allergico agli acari ha una cross reazione con i crostacei in quanto hanno in comune allergeni simili (consiglio di ricercare le Ige specifiche verso la tropomiosina). La possibilità di reazione crociata con altri alimenti è possibile anche per le graminacee. Il consiglio che do ai miei pazienti è di proseguire a mangiare ciò che hanno sempre tollerato, senza porsi il problema di una possibile cross reazione con la sensibilizzazione pollinica. Ad oggi purtroppo non esistono terapie "validate" che permettono di ritollerare alimenti che hanno causato una reazione.
Mal di testa, quale legame con intolleranza al glutine
Ho 47 anni e da anni soffro di mal di testa curato con topiramato e al bisogno almotriptan; tutti gli esami clinici che ho fatto (risonanza, tac, Rx, esami neurologici) sono negativi perciò ho deciso di fare una dieta senza glutine. Sono 3 mesi che non lo assumo e dagli esami del sangue mi è risultato un valore di 3 (su una scala 0,8-9,9). Secondo lei ora dovrei assumere glutine per alcuni giorni e poi rifare il test per vedere se c'è intolleranza?
La diagnosi di celiachia (intolleranza al glutine) non è solo l'esecuzione di un esame del sangue. Consulti il suo medico per un corretto iter diagnostico che le darà anche la tempistica per eseguire gli esami in base alla sua storia clinica.
Esofagite eosinofila e intolleranze alimentari
Dopo anni di esofagite da reflusso, in seguito a un blocco di bolo carneo nella faringe, mi è stata diagnosticata una esofagite esinofila, al momento curata con inibitori di pompa. Leggo nei siti internazionali che questa patologia è legata anche a intolleranze alimentari, spesso curata con la dieta a eliminazione o con cortisonici topici. Invece mi è stato consigliato di usare cortisonici sistemici e la cosa mi preoccupa un po’. Lei mi consiglierebbe un test per le allergie?
L'esofagite eosinofila è una patologia di recente riscontro. Il trattamento non è specifico, ma è opportuno tararlo sul singolo paziente. Ritengo che una valutazione allergologica sia doverosa perché in alcuni casi è stata risolutiva. Le consiglio prima di fare qualsiasi tipo di test alimentare di consultare un allergologo e, insieme, concordare che tipo di test fare e soprattutto quali alimenti testare.
Intolleranze alimentari e carenza di vitamina D
Ho sempre sofferto di mal di testa, ma da circa un anno mi sono accorto di essere spesso spossato, avere gonfiori addominali dopo i pasti accompagnati spesso da sonnolenza e mal di testa, sintomi del tutto assenti a digiuno. Consigliato dal mio medico ho all'inizio tolto il latte e i suoi derivati, rilevando un leggero beneficio. Ma da quando ho tolto il glutine mi sento molto molto meglio. Sono passati sei mesi e in questi giorni ho fatto gli esami del sangue dai quali emerge una carenza di vitamina D: è correlata alla dieta priva di latte e glutine o può essere interpretata come una conferma di una certa intolleranza al glutine? Dovrò assumere integratori?
La carenza di vitamina D da sola non permette alcun tipo di diagnosi di intolleranza, tanto che può essere derivata anche da una dieta non bilanciata. Può tranquillamente assumere integratori e\o introdurre più pesce nella sua alimentazione. Per le sue intolleranze al fine di accertare l'entità può essere opportuno eseguire test ematici per escludere celiachia e un test per l'intolleranza al lattosio, dopo aver interpellato il suo medico di medicina generale.
Sintomi dopo ingestione di sgombro
Ieri a pranzo ho mangiato dello sgombro cucinato in padella, pomodori freschi e una mela. Nel giro di mezz'ora ho avvertito un fortissimo calore al viso che si è arrossato molto come il decolletè e le braccia. Il senso di calore era accompagnato da mal di testa che pulsava dietro la nuca e leggera tachicardia. Nessun gonfiore. Anche con il ghiaccio rossore e calore non sono spariti prima di un'ora e mezza. Può essere stata intossicazione da istamina a causa del pesce azzurro e del mix di alimenti? Non avevo mai avuto una reazione così, ho sempre mangiato sgombro.
La sintomatologia che descrive può essere compatibile con la sindrome tossica da sgombroide (in ambiente anglosassone nota come toxic scombroid syndrome) nella quale la conservazione non corretta "produce" un elevata quantità di istamina nell'alimento e pertanto i sintomi non sono legati a un meccanismo di tipo allergico, ma tossico. È altresì opportuno che escluda la possibilità di aver sviluppato una sensibilizzazione verso uno o più alimenti che ha assunto (mela, pomodoro, sgombro), consultando un allergologo che potrà valutare la sua storia ed eseguire esami e test di approfondimento.
Allergia al pomodoro, ma solo se crudo
Sono la mamma di una bimba di 6 anni, celiaca. Nel corso di una visita pneumologica per asma le hanno fatto anche i prick test ed è risultata allergica a pomodoro e arachidi (entrambi con voto 3). Ma lei quando mangia pomodoro cotto non ha nessun disturbo. Il dottore mi ha detto di continuare a farglielo mangiare. È vero che puo continuare a mangiarlo? Se continua a mangiarlo la sua allergia puo aumentare? Si puo verificare uno shock anafillattico?
È corretto quanto il collega Le ha indicato, in quanto la cottura modifica la struttura del pomodoro, compresa quella degli allergeni termolabili che contiene. Pertanto continui a far mangiare a sua figlia il pomodoro cotto, non è atteso alcun tipo reazione né peggioramento della sensibilità.
Intolleranza agli oli alimentari
Ho 45 anni, sono alto 1,71 e peso 68 chili. Da diverso tempo (e dopo molte prove), mi sono accorto che l'assunzione della maggior parte degli oli mi provoca stanchezza e difficoltà di concentrazione, ma nessun problema a stomaco e intestino. L'effetto inizia dopo circa un quarto d'ora e la durata dipende da olio a olio ma il giorno dopo di solito non ho più problemi. Sto parlando di oli di oliva, riso, mais, soia, ma anche oli che intendevo usare come integratori di omega3 quali l'olio di pesce, di lino, di chia o di perilla. L'unico di quelli provati che non mi dà problemi è l'olio di girasole. Volevo chiederle se è possibile avere difficoltà digestive/essere intolleranti/? a praticamente tutti gli oli ed eventualmente se è possibile fare qualcosa.
Da quanto mi racconta e dalla mia esperienza mi risulta difficile correlare i suoi sintomi con un percorso alimentare nel campo dell'allergia o dell'intolleranza. Gli oli sono frequentemente ben tollerati e rarissimamente causa di allergia o intolleranza. Le consiglio di indagare la sua sintomatologia escludendo altre cause (per esempio tiroide). Nel caso non emerga nulla, non le resta che utilizzare l'olio di girasole, che mi segnala tollerare, e integrare con del pesce fresco (per esempio salmone, ventresca di tonno, sgombro, aringa) l'assunzione di omega 3.
Intollerante al lattosio e, forse, allergica al nichel
Ho scoperto da poco, tramite breath test, di essere intollerante al lattosio. Sto evitando i prodotti contenenti latte e da una settimana assumo ai pasti su consiglio del medico, l'enzima lattasi che dovrebbe aiutarmi in caso di ingestione accidentale. Sono migliorata ma non sono spariti i sintomi (sono passata da scariche ogni giorno a scariche ogni 2-3 giorni). Inoltre ho prurito, bollicine e desquamazione a cicli continui soprattutto alla mano destra. Ho da anni dolori alle articolazioni delle mani e delle ginocchia (ho solo 39 anni!). Ho letto che questi sintomi potrebbero essere compatibili con un'allergia al nichel. Ho la visita dall'allergologo fra 4 mesi è opportuno che faccia una dieta priva anche di nichel?
Prima di cominciare una nuova dieta, è opportuno aver chiaro il quadro clinico. Le consiglio se persiste la sintomatologia intestinale di consultare anche un gastroenterologo per una valutazione più ampia (per esempio se malattie infiammatorie dell’intestino). A livello cutaneo la dermatite può riconoscere diverse cause tra cui un’allergia al nichel. Al momento della visita allergologica riferisca tutta la sintomatologia e in base alla sua storia il medico potrà eseguire test cutanei (prick e/o patch) e valutare inoltre se presente una sensibilizzazione alimentare per cui consigliare una dieta mirata.
Intollernza al lattosio e test genetici
Volevo avere un altro punto di vista circa la mia intolleranza al lattosio. Da ormai 10 anni non riesco a digerire i latticini. Dieci anni fa era un'intolleranza lieve, negli ultimi anni invece è diventata sempre più grave. Non sono vegana, mangio di tutto: carne, pesce, verdura, sto ovviamente attenta a non mangiare niente che abbia latte vaccino, di capra, etc. Qualche mese fa ho effettuato un test genetico in farmacia tramite tampone di saliva. Il test diceva che non ero celiaca e nanche intollerante al lattosio. È possibile che un test del genere "sbagli"? Non ho mai fatto il breath test.
I test genetici devono essere richiesti e interpretati sempre da un medico in uno specifico contesto clinico sintomatologico. Il test genetico da Lei eseguito non è diagnostico di presenza\assenza di intolleranza al Lattosio. Ne parli con il suo medico che se il caso lo richiede potrebbe prescriverLe il breath test al Lattosio.
Reattività agli alimenti e sodiocromoglicato
Negli ultimi 6, 7 anni mi è capitato sporadicamente (circa 6 volte) di avere attacchi di diarrea con la comparsa di alcuni piccoli pomfi dietro le orecchie e nella parte superiore del corpo nel giro di 15-20 minuti dall'ingestione di alimenti che di solito non mi danno alcun sintomo. Al Rast alimenti risulto allergica alla quasi totalità degli allergeni testati e con eosinofili alti. Non potrei mangiare nulla. Dopo una cura di 2 mesi con sodiocromoglicato, sospesa due settimande prima del nuovo test i paramentri sono migliorati notevolmente. Può la cura aver migliorato non solo la situazione generale, ma anche la reattività ai singoli alimenti? Che valore effettivo ha il Rast test? Al prick test risulto allergica SOLO alla nocciola.
Eseguirei un prick test con alimenti freschi per accertare e confermare la sua positività. I test positivi (Rast) devono sempre essere correlati e sostenuti da una storia clinica compatibile. Le consiglio inoltre in caso di sintomatologia acuta di registrare ciò che è successo nelle 24 ore precedenti (alimentazione, farmaci), ricontrollerei l'emocromo a distanza per verificare l'eosinofilia (il sodiocromoglicato non ha un effetto sulla sensibilizzazione allergica).
Pasticceria e celiachia
Sono celiaca e lavoro tutto il giorno in un laboratorio di pasticceria. Stare sempre a contatto con la farina e respirarla puo danneggiarmi?
Manipolare o inalare alimenti contenenti glutine non è un fattore di rischio per la ripresa di malattia celiaca. Un’accortezza consigliabile può essere usare una mascherina durante l'attività lavorativa. Non escluda la possibilità di eseguire prove allergiche cutanee in quanto la sua sintomatologia rinitica può essere causata dagli acari (dermatofagoide della farina).
Allergia alle foglie di fico
Vorrei sapere se è possibile che le foglie del fico in questa stagione diano una reazione allergica (sfogo cutaneo principalmente nel viso intorno alla bocca).
Le foglie di fico danno reazioni da contatto, pertanto se sfregate possono causare dermatite.
Dieta e allergie
Sono risultata intollerante al glutine, alla caseina, al riso, e al nichel. Non so che cosa posso mangiare...
Per identificare una dieta idonea è necessario far valutare la sua situazione a un allergologo, le posso anticipare che, se si tratta di intolleranza, per definizione si intende la quantità di cibo assunto. Pertanto sempre dietro valutazione medica potrebbe tollerare dosi ridotte dei cibi in questione.
Intolleranza al glutine e celiachia
Dopo più di un anno e un'intolleranza al lattosio che giustificava dei continui mal di pancia, ho deciso di fare il test per le allergie alimentari, dal quale è risultato un'intolleranza al glutine (al 12%). Ho iniziato la dieta e sto bene da quando ho eliminato il glutine, ma perché nelle analisi del sangue specifiche per la celiachia, non è risultato nulla? Mi hanno parlato solo di "intestino irritabile".
La celiachia ha delle caratteristiche immunologiche e duodenali ben definite, tali da poter porre una corretta diagnosi. Il test da Lei eseguito che suppongo sia per le intolleranze alimentari, ad oggi per la scienza medica non è riconosciuto valido per nessun tipo di diagnosi e conseguente terapia. Il fatto che una dieta priva di glutine in un soggetto peraltro già intollerante al lattosio sortisca effetti benefici non stupisce in quanto il glutine, di per se, può essere per alcuni soggetti un irritante aspecifico.
Come si diagnostica l'intolleranza al lattosio
Come si diagnostica l'intolleranza al lattosio e lattulosio? È sufficente il "breath test"?
Il Breath test dopo dose da carico è sufficientemente sensibile se associato con una storia medica significativa per la diagnosi di intolleranza al lattosio. Altrimenti può ottenere la medesima risposta con dei prelievi ematici seriati dopo dose da carico di lattosio.
Intolleranza al latte vaccino e latte di soia
Sono intollerante alla caseina posso bere il latte di soia? Altrimenti che altre bevande posso sostituire al latte vaccino?
In caso di allergia alle proteine del latte vaccino, il latte di soia è un ottimo sostituto.
Allergia alla mela e test per i farmaci
Nel 2002 (all'eta di 23 anni) ho avuto una reazione allergica con prurito rossore e gonfiore alla gola, dovuto all'ingestione di una mela. Al pronto soccorso mi hanno somministrato cortisone e antistaminico. Al prick test sono risultata allergica alla mela. Adesso ogni due anni ripeto i test e si sono aggiunte arachidi, soia, pesca, prugna. È vero che posso mangiare mela e pesca cotte? Ora mi sono comparse delle pustoline sulla pelle dopo uso del corsodyl per i denti. Secondo lei devo fare i prick test anche per i medicinali? Perché sono in gravidanza alla fine del quinto mese, però mi hanno consigliato di non fare i prick test, per precauzione. L'omeopatia secondo lei può risolvere in parte il mio problema?
L'allergia alla mela si associa ad allergia alla betulla come polline. L'alimento cotto modifica le sue caratteristiche antigeniche, pertanto un'allergia ad alimento crudo non corrisponde un'allergia ad alimento cotto. L'allergia subisce variazioni importanti in corso di gravidanza tanto che non stupisce se una paziente tollera alimenti che prima risultavano scatenare reazioni. Le ricordo che test positivi non sono espressione di malattia allergica se non correlati con episodi clinici e per i medicinali i prick e patch test hanno un valore diagnostico limitato. Il ricorso all'omeopatia è una scelta personale.
Pesce e digestione difficile
Dall'età di 5 anni rifiuto di mangiare il pesce: l'odore mi provoca un senso di nausea. Riesco solamente a mangiare un po' di tonno, ma proprio pochissimo e di rado in quanto lo digerisco male e mi provoca un senso di pesantezza. Devo considerarla un intolleranza alimentare?
La diagnosi di intolleranza alimentare per quanto possa sembrare strano è alquanto complessa ed è ipotizzata dopo un lungo iter diagnostico da parte dell'allergologo. I test che sono venduti come risolutivi ad oggi non hanno avuto alcuna validazione da parte dell'ambiente "scientifico" allergologico. Per quanto riguarda il suo caso sarebbe opportuno escludere un'allergia al pesce (tonno) e, se la ricerca fosse negativa, la sua situazione sarebbe inquadrabile in prima istanza come una semplice condizione di disgusto (avvertita da lei come senso di nausea).
Allergici ai bisolfiti
Quali alimenti deve evitare chi è allergico ai bisolfiti? Anche le anestesie locali sono pericolose? E le acque termali?
I solfiti si comportano come sostanze chimiche che, una volta assunti, esercitano un effetto farmacologico su soggetti predisposti. Ben nota l'asma da solfiti. È opportuno nel suo caso valutare il rischio clinico associato con l'eventuale assunzione di solfiti (contenuti nel vino, farmaci iniettabili per esempio) al fine di verificare in caso di terapia iniettiva il farmaco più idoneo per lei. Le acque termali (sulfuree) non sono solitamente controindicate ma è opportuno, se si dovesse recare in un impianto termale, che il medico responsabile delle terme valuti se la cura termale è idonea da un punto di vista cardio-polmonare.
Latte e allergie agli inalanti
Ho letto che i latticini provocano un muco sui polmoni. Siccome sono già una persona allergica (graminacee, parietarie, polvere, pelo del gatto) e ho difficoltà respiratorie, volevo sapere se è vero che c'è una relazione negativa tra assunzione di latticini in generale e le allergie.
Nessuna controindicazione all'assunzione di latte e latticini nel soggetto allergico agli inalanti. Non mi risulta nessun rischio di "accumulo di muco" nei polmoni. Beva latte in tranquillità.
Intolleranze alimentari e aumento di peso
Ho iniziato a ingrassare all'incirca tre anni fa, dieci kg ogni anno. Mi è stato detto che forse ho intolleranza a latte, lievito, uovo e farina, ma sono ancora da accertare con i test. Ho fatto gli esami per la celiachia, che il mio medico ha esclusa. Considerando che da piccola ero allergica a latte e uovo può essere che si siano ripresentate queste allergie e che esse siano la causa dell'aumento di peso?
L'allergia e\o intolleranza non è causa "scientificamente" riconosciuta di aumento di peso. Usualmente allergie alimentari nell'infanzia guariscono in età adulta. Persegua altre strade per l'aumento di peso (es. endocrinologo) e aumenti se riesce l'attività fisica.
Pomodoro e candidosi
Mia figlia, di un anno e mezzo, soffre di candidosi a distanze regolari: dopo le cure con pomata canesten guarisce, ma le ricompare a distanza di tempo. Ho notato che mangia tutti i giorni la pasta senza che le compaia necessariamente, mentre si manifesta a ridosso di pranzi contenenti molto pomodoro. È possibile che sia allergica al pomodoro e che questo possa scatenarle la candidosi?
Non è stato segnalato dove la candidosi si manifesta. In ogni modo, prima di pensare a un disturbo alimentare è necessario escludere altre cause immunologiche o internistiche. Ne parli con il suo pediatra che, analizzando meglio il quadro clinico, può approfondire il problema e, se necessario, potrà consigliare una visita dall'allergologo.
Orticaria e prurito dopo contatto con la mela
Mio figlio (8 anni e mezzo) è un soggetto allergico grave (arachidi, pinoli, uovo crudo, soia, kiwi). Ha semptre adrenalina al seguito. Ci siamo accorti l'anno scorso che qando a scuola viene distribuita a merenda la mela già in spicchi e confezionata nelle bustine in plastica trasparente, al contatto con la pelle ha orticaria e conseguente forte prurito. Sicuramente si tratta di allergia all'acido ascorbico usato per non far ingiallire gli spicchi. Le chiedo se questa allergia può comportare la necessità di eliminare ogni cibo contenente vitamina C e se dobbiamo anche verificare l'eventuale pericolosità di farmaci, come l'acido acetilsalicilico.
Prima di pensare alla vitamina C come causa, valuti la mela in quanto tale come possibile agente casuale. Consulti il suo allergologo che potrà confermare tale allergia con un prick alimenti commerciale o con alimento fresco. Privi suo figlio solo degli alimenti che innescano una reazione allergica e non prima di averli concordati con il suo allergologo. Per l'acido acetilsalicilico senta il suo allergologo che la consiglierà sull'atteggiamento da tenere.
Yogurt negli intolleranti al lattosio
Sono intollerante al lattosio, volevo sapere se posso assumere yogurt, quello classico e quello probiotico a bevanda con lactobacillus acidophilus.
Nella preparazione dello yogurt il lattosio è scisso in galattosio e glucosio, pertanto lo yogurt è usualmente tollerato dall'intollerante, indipendentemente dall'aggiunta di fermenti probiotici.
Allergia all'Aloe e ai gamberetti
Sono una ragazza di 22 anni e tre settimane fa ho avuto un importante sfogo cutaneo con ponfi rossi e gonfi senza particolare prurito. L'allergologa ha suggerito come causa l'Aloe vera poiché avevo da poco acquistato un cuscino memory contenente quella sostanza e ero solita usare un olio all'Aloe. ora i ponfi stanno lentamente scomparendo. I risultati allergolocigi con il prelievo del sangue non evidenziano la causa dei ponfi, è però risultato che sono allergica ai gamberi con un valore di 5,50 IgE ku/l (non li mangiavo da mesi). È possibile avere una reazione allegica all'Aloe vera? Avendo questo livello di allergia ai gamberi, non mi è più permesso mangiare crostacei o posso, in piccole quantità e raramente?
Per poter accertare se l'Aloe o altre sostanze siano la causa della sua reazione potrebbe eseguire un patch test base (esempio serie Sidapa) integrato con il prodotto a base di Aloe già da lei usato. Per quanto riguarda il riscontro della positività ai gamberetti, la rilevanza o meno per la sua salute deve essere discussa con il suo allergologo, che potrà integrare le indagini con un prick test per gamberetti, correlare tutti i dati con la sua storia clinica e darLe indicazioni sulla possibilità di mangiare o no gamberi e affini.
Reflusso e allergie alimentari: come diagnosticare queste ultime
Buonasera, sono un ragazzo di 23 anni e ho avuto sempre problemi di stomaco da quando ero piccolo. Poi ho scoperto di avere gli IGE totali a 770 circa e mi hanno consigliato di effettuare delle prove allergiche sugli alimenti. Alle classiche prove su inalanti non sono risultato allergico, a quelle sugli alimenti (che non so se sono attendibili) sono uscite una sfilza di alimenti e intolleranza al lattosio. Ho cercato di non mangiare quello che mi era stato riscontrato, ma il problema non l'ho risolto. La colonscopia è nella norma, alla gastroscopia è risulato reflusso gastroesofageo cronico. Ho fatto cure esomeprazolo e alginati ma i problemi persistono. Volevo sapere se esistevano analisi specifiche sul sangue che provino l'allergia o intolleranza su alimenti specifici.
Anzitutto vorrei puntualizzare che i "disturbi" alimentari sono di complessa diagnosi e gestione. I test per l'intolleranza alimentare presenti sul mercato a oggi non rispondono a requisiti di affidabilità, riproducibilità, sensibilità e specificità e pertanto attualmente non sono considerati validi dalla scienza medica classica. Risulta fondamentale il rapporto tra paziente e medico (allergologo) che in base al racconto (anamnesi), esame obiettivo e alla sua esperienza in ambito di disturbi alimentari inquadra la situazione e procede con esami del sangue, strumentali, allergologici per raggiungere una diagnosi e instaurare una terapia medica e\o dieta. Nel caso specifico consiglio di proseguire la terapia per il reflusso evitando di assumere alimenti contenenti lattosio; inoltre identifichi con il suo allergologo quali alimenti tra quelli positivi alle prove sono realmente scatenanti. Un volta identificati esegua un test cutaneo con alimento fresco per confermare la positività. Sempre sotto supervisione medica provi con una dieta indicata per il suo reflusso e per il suo quadro allergologico.