Cos’è la pubertà?

Il termine “pubertà” indica la fase della vita in cui il corpo umano, per effetto di cambiamenti ormonali, va incontro alle trasformazioni fisiche che consentiranno alla persona di riprodursi. Nelle ragazze, la pubertà inizia di solito tra gli 8 e i 13 anni di età. In alcuni casi, però, può cominciare molto presto o molto tardi; si consiglia pertanto ai genitori di rivolgersi al medico se iniziano a notare cambiamenti tipici della pubertà prima degli 8 anni o se questi non compaiono entro i 13 anni.

Con la pubertà, il cervello inizia a secernere l’ormone di rilascio delle gonadotropine (Gonadotropin-Releasing Hormone, GnRH), che raggiunge l’ipofisi e la stimola a secernere gli ormoni luteinizzante (Luteinising Hormone, LH) e follicolo-stimolante (Follicle-Stimulating Hormone, FSH). Nelle donne, l’FSH e l’LH agiscono sulle ovaie, che contengono gli ovuli fin dalla nascita, stimolandole a produrre estrogeni: questi ultimi, all’FSH e all’LH, inducono i cambiamenti che preparano il corpo della donna alla gravidanza.

Ragazza che si guarda allo specchio toccandosi il seno

Cosa succede al corpo della donna durante la pubertà?

Cambiamenti fisici generali

  • Sviluppo del seno: il primo segno della pubertà nella maggior parte delle ragazze è la comparsa di piccoli rigonfiamenti di circa 2 cm sotto il capezzolo (i cosiddetti “bottoni mammari”). Non è insolito che il seno inizi a svilupparsi prima su un lato e poi sull’altro; può anche capitare che i bottoni mammari siano sensibili al tocco o facciano male. In entrambi i casi si tratta di condizioni normali, che in genere migliorano con il passare del tempo.
  • Comparsa dei peli: iniziano a crescere peli nell’area genitale, sulle ascelle e sulle gambe. In circa il 15% delle ragazze, la comparsa dei peli pubici può essere il primo segno della pubertà, precedente allo sviluppo del seno.
  • Aumento dell’altezza: nelle ragazze, la massima accelerazione di crescita in altezza si verifica tra la comparsa dei bottoni mammari e i 6 mesi precedenti la prima mestruazione. Alla comparsa della prima mestruazione, la crescita ha già iniziato a rallentare; la maggior parte delle ragazze crescerà ancora altri 2-5 cm, mentre è meno frequente che si verifichi una crescita più accentuata.
  • Allargamento dei fianchi: durante la pubertà, i fianchi si allargano e la zona della vita può restringersi.
  • Altri cambiamenti comuni: spesso, durante la pubertà, compare l’acne, che può essere legata a variazioni dei livelli ormonali. Altri cambiamenti normali sono la comparsa della sudorazione ascellare e un odore corporeo più intenso: a causa della maggior produzione di sebo e sudore da parte della pelle, quindi, le ragazze in età puberale potrebbero sentire l’esigenza di farsi la doccia o lavarsi i capelli più spesso e di iniziare a usare i deodoranti.

Cambiamenti fisici vaginali

  • Perdite vaginali: circa 6-12 mesi prima del menarca (primo ciclo mestruale), possono comparire perdite vaginali trasparenti o bianche di lieve o moderata entità: si tratta di una normale conseguenza dell’aumento dei livelli di estrogeni nell’organismo.
  • Mestruazioni: anche se le tempistiche possono variare, nella maggior parte dei casi, il primo ciclo mestruale compare nei 2-3 anni successivi allo sviluppo dei bottoni mammari. L’età media del menarca è 12 anni.
    • È importante spiegare alle ragazze che le mestruazioni fanno parte del normale processo di sviluppo e che non devono vergognarsi di parlarne o chiedere informazioni. Alcune potrebbero essere preoccupate di come comportarsi quando avranno la prima mestruazione, dato che potrebbe arrivare senza preavviso; sapere di poter contare sulla disponibilità di assorbenti, forniti dai genitori o dalle scuole, può aiutarle a sentirsi più tranquille.
    • La prima mestruazione può presentarsi con perdite di sangue rosso vivo oppure con piccole macchie di colore rosso-marroncino. Le mestruazioni, in genere, si verificano una volta al mese; tuttavia, nei primi anni potrebbero avere una frequenza irregolare poiché l’organismo deve adattarsi ai rapidi cambiamenti fisiologici. Un ciclo normale può avere una durata compresa tra 21 e 35 giorni; quindi, anche quando è regolare, le mestruazioni possono non verificarsi esattamente una volta al mese.
    • Le mestruazioni sono spesso accompagnate da crampi o dolore addominale. Nella maggior parte dei casi, per alleviarli può essere utile utilizzare farmaci come l’ibuprofene o il naprossene; in caso di crampi particolarmente intensi, si consiglia ai genitori di consultare il medico.

Pubertà e acne

L’acne compare soprattutto nel periodo adolescenziale, ma può presentarsi anche in età adulta: nel primo caso si parla di acne giovanile, mentre nel secondo di acne tarda o tardiva. Nella maggior parte delle persone questa patologia regredisce intorno ai 30 anni, ma talvolta può persistere anche fino a 40-50 anni.

Tipo di acne Caratteristiche
Acne giovanile Compare al momento dello sviluppo sessuale, può guarire dopo questo periodo o perdurare nell’adulto.
Acne tarda o tardiva Compare nell’adulto anche senza aver sofferto di acne giovanile.

Può manifestarsi con forme più lievi o più gravi e, se si insinua in profondità nei tessuti, può portare alla formazione di cisti o lasciare cicatrici molto evidenti. Non bisogna confonderla con la rosacea, malattia infiammatoria cronica caratterizzata, oltre che da papule simili a quelli dell’acne, anche da dilatazione dei capillari del viso e sensazione di calore e bruciore.

Cos’è l’acne?

I tanto temuti brufoli sono dovuti all’infiammazione dei pori della cute che sono stati otturati, in parte o completamente, dal sebo e dalle cellule morte: l’insieme di questo materiale costituisce il “comedone”, chiamato comunemente punto nero o bianco.

Il colore varia in base a come si presenta l’apertura del poro: se resta libera, nonostante la presenza del materiale all’interno del poro, si hanno i punti neri, se, invece, si tappa perché completamente ostruita dalle sostanze che vi ristagnano, si hanno i punti bianchi.
In entrambi i casi, ciò che rimane all’interno del follicolo pilifero costituisce un ottimo substrato per la crescita batterica: i batteri, infatti, sono i veri responsabili dell’arrossamento prima e del gonfiore e della formazione del pus poi.

Ecco, quindi, che cosa sono quei piccoli vulcani che punteggiano la cute acneica, e che tendono a comparire nelle zone del corpo in cui la pelle è più ricca di ghiandole sebacee: il volto (in particolare la fronte e le guance), il collo, il petto, la parte superiore del dorso, le spalle (soprattutto nei maschi) e il torace.

Fattori scatenanti

Per la formazione dei brufoli sono chiamati in causa diversi fattori: primo fra tutti l’aumento degli ormoni sessuali, un fenomeno che avviene in maniera molto marcata nel corso della pubertà (ecco perché l’acne predilige i teenager), ma che si ritrova con caratteristiche diverse anche nella vita adulta, specie nelle donne. Per esempio, durante il ciclo mestruale, dopo la sospensione della pillola anticoncezionale o, ancora, negli anni che precedono la menopausa.

Tra gli ormoni sessuali a essere incriminati sono più precisamente gli androgeni, ormoni maschili che sono però presenti anche nell’organismo femminile che, proprio a partire da queste sostanze, produce gli ormoni tipici della donna, ovvero gli estrogeni. Che cosa c’entrano gli androgeni con l’acne? C’entrano, eccome, perché inducono un ingrandimento della ghiandola sebacea presente nel follicolo pilifero e un aumento della secrezione di sebo, cioè proprio quelle alterazioni che costituiscono la base per l’istaurarsi delle diverse forme di acne e favoriscono il proliferare dei batteri.

Ma gli ormoni non sono i soli responsabili. Esistono anche fattori individuali, come una predisposizione genetica, oppure l’assunzione di alcuni farmaci, quali il litio, i barbiturici, i corticosteroidi e, ovviamente, i farmaci a base di androgeni.

Miti da sfatare

Oltre a scagionare alcuni alimenti come cioccolato o salumi, tradizionalmente accusati (in modo ingiusto) di far comparire le lesioni acneiche, altri miti da sfatare riguardano le responsabilità di igiene e sudorazione nella genesi della malattia. Questi fattori, però, possono influenzare l’andamento delle manifestazioni cutanee una volta instaurate: se affrontati nel modo giusto, quindi, possono facilitare il miglioramento dei sintomi della malattia. Al contrario, presi per il verso sbagliato, possono peggiorare la situazione della cute malata.

La pulizia del viso è importante, ma lo è ancor di più usare i detergenti giusti: pensare che lavaggi energetici consentano di eliminare più facilmente il sebo è un errore. Per le pelli irritate dall’acne è consigliata una detersione delicata due volte al giorno, evitando tonici alcolici, saponi abrasivi, maschere e scrub facciali. Anche l’uso di spugnette può causare piccoli traumi sulla pelle irritata (con fuoriuscita di sangue) e aggravare la situazione. Meglio, quindi, stendere delicatamente il prodotto detergente con le dita e usare acqua tiepida per sciacquare.

Se si suda, è bene lavarsi nuovamente, perché il ristagno del sudore favorisce la comparsa dei brufoli.

Questi, poi, non vanno mai schiacciati: se ci si fa tentare e si prova a eliminare manualmente lo sgradito ospite, esso ritorna più aggressivo di prima. Inoltre, presi dalla foga si possono causare piccole lesioni che danno luogo successivamente alla formazione di cicatrici.

Consigli per non irritare la pelle

Ci sono altri piccoli accorgimenti che possono migliorare le imperfezioni della pelle acneica: per esempio, è bene evitare l’esposizione al sole e non toccare continuamente la zona interessata dalla malattia. I raggi solari ispessiscono la cute e invece di asciugarla ne peggiorano le condizioni, mentre non stuzzicare le zone irritate con continui contatti con le mani che, peraltro, non sono mai del tutto pulite, è una strategia che favorisce un miglior aspetto della pelle.

La rasatura, negli uomini, richiede alcune attenzioni: piccoli stratagemmi per non irritare ulteriormente la cute consistono nello sciacquarla con acqua tiepida prima di passare il rasoio, in modo da ammorbidire i peli, e usare con mano leggera rasoi sempre affilati per non causare abrasioni o tagli.

Se proprio si devono usare cosmetici, eseguire l’applicazione del make-up solo dopo aver usato una base opportuna (anti-acne) e facendo attenzione a usare prodotti (crema solare compresa, che deve sempre essere ad alto fattore di protezione) rigorosamente “oil-free”, cioè non comedogenici. Lo stesso vale per i gel e gli altri prodotti per capelli; anche questi ultimi, infatti, non vanno trascurati quando si hanno problemi di acne. Capelli molto grassi richiedono lavaggi frequenti, anche tutti i giorni, con shampoo delicati.

Quali prodotti scegliere e a chi rivolgersi

Più precoce è il trattamento, minore è il rischio che si formino segni o cicatrici difficilmente eliminabili successivamente.

Per la cura dell’acne in caso di forme lievi di acne si possono usare prodotti topici specifici da applicare localmente che, nella maggior parte dei casi, contengono perossido di benzoile (ad azione antibatterica), acido salicilico, zolfo. È buona regola applicarli 10-15 minuti dopo essersi lavati: lasciando passare qualche minuto dal lavaggio, infatti, si ripristina il film idrolipidico che facilita l’assorbimento di questi preparati.

Bisogna anche pazientare un po’ per vedere i risultati della terapia, che compaiono non prima di 6-8 settimane. Se l’applicazione di questi preparati tende a seccare la cute, è bene farsi consigliare dal dermatologo una crema che assicuri la giusta idratazione.

I trattamenti per le forme lievi di acne comprendono anche farmaci su prescrizione medica, quali antibiotici o retinoidi per via locale, oppure anticoncezionali orali, la classica pillola, ma questi rimedi devono sempre essere prescritti da un medico.

Se l’acne è di tipo grave, è opportuno ricorrere allo specialista, che potrà optare tra diverse alternative terapeutiche specifiche per la malattia: drenaggio ed eliminazione chirurgica delle cisti, alcuni trattamenti di medicina estetica come il laser, iniezioni di corticosteroidi all’interno delle lesioni, oltre all’uso di retinoidi, antibiotici o contraccettivi per via orale.