Antibiotici, non servono per l’influenza. Ma in Italia se ne usano ancora troppi

Il rapporto OsMed di quest’anno conferma che il nostro Paese è in vetta alle classifiche per consumo di antibiotici. Gli esperti avvisano: uso sbagliato aumenta il rischio di resistenze.

Secondo i dati presentati di recente dall’Osservatorio sull’impiego dei Medicinali (OsMed) dell’Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco, l’uso inappropriato degli antibiotici «supera il 20 per cento in tutte le condizioni cliniche».

Ciò significa che gli italiani tendono a usarli un po’ per tutto, dal raffreddore all’influenza, dalla laringite alla cistite non complicata, anche quando non ce ne sarebbe bisogno.

Il dato positivo è che, nonostante il nostro Paese rimanga in vetta alle classifiche per consumo di antibiotici, il loro consumo generale sta calando.

Che fare ai primi sintomi

In caso di influenza, la prima cosa da fare è riposarsi. Consente di “risparmiare” energie che possono essere usate per le attività più urgenti: combattere i virus per guarire presto e bene.

Guarda l’intervista al virologo Fabrizio Pregliasco.

Seconda regola: bere molti liquidi, acqua o tisane poco cambia. Il corpo ha bisogno di essere reidratato.

Lo sai che l’influenza si può prevenire anche mangiando i cibi giusti? Leggi questo articolo.

Terza regola: farmaci di automedicazione per togliere i sintomi. Sono i classici antinfiammatori, come per esempio l’acido acetil salicilico e il paracetamolo. Abbassano la febbre e tolgono i dolori muscolari e alle articolazioni.

Se vuoi saperne di più sui farmaci antinfluenzali leggi questo articolo.

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