Vitamine "in fumo" con le sigarette

Il vizio delle "bionde" danneggia anche le vitamine. Ma questi nutrienti, da soli o in coalizione, ne combattono gli effetti negativi con decisione.

I danni provocati dal fumo sono tanti. Smettere di fumare sarebbe quindi, proverbialmente, “tutta salute”. Ma per coloro che proprio non riescono ad abbandonare questa malsana abitudine, qualche aiuto lo danno le vitamine.

C ed E, insieme più forti a favore dei polmoni

La vitamina E (o tocoferolo), grazie al suo potere antiossidante, è risultata possedere un’azione protettiva sui tessuti polmonari, specie nei confronti dei danni causati dal fumo e, di conseguenza, dell’insorgenza di patologie tumorali.

Ma proprio le sigarette, secondo i risultati di diverse ricerche, sono responsabili di una consistente riduzione dei livelli di questo nutriente.

Un valido aiuto può essere dato dalla vitamina C: una quantità supplementare di acido ascorbico assunta giornalmente è in grado di ridurre del 45% la perdita di vitamina E.

Come riportato su Free Radical Biology and Medicine, da ricercatori del Linus Pauling Institute presso l’Oregon State University, tale rimedio riporterebbe i livelli tocoferolo nell’organismo dei fumatori equiparabili a quelli dei non fumatori.

Attenti anche al “furto” di vitamina C

Purtroppo il fumo non si limita a depauperarci di vitamina E. Lo stesso gruppo del Linus Pauling Institute ha constatato che i fumatori hanno anche livelli di vitamina C drasticamente ridotti, e che tale fenomeno è quantitativamente correlato al numero di sigarette fumate.

Il fabbisogno di acido ascorbico tra i fumatori dunque aumenta, sia per l’alterazione dei processi di assorbimento intestinale, sia per il consumo che il nostro organismo ne fa per proteggersi dai radicali liberi, particolarmente elevati tra chi fuma abitualmente.

In questi casi il ricorso a un’integrazione vitaminica, dopo consulto medico, può consentire all’organismo di avvalersi di tutto il potere antiossidante e dell’azione protettiva forniti dalla vitamina C e dalla E. E soprattutto dei benefici della loro sinergia, che potenzia gli effetti di entrambe.

E la vitamina A protegge fumatori ed ex fumatori

Ma anche gli ex fumatori non sono esenti da rischi oncologici. La probabilità di incorrere in una neoplasia del polmone è piuttosto elevata tra i fumatori, ma rimane alta anche tra coloro che hanno abbandonato il vizio, anche dopo molti anni.

L’acido 9-cis-retinoico, composto simile alla vitamina A, potrebbe essere di grande aiuto. Sembra infatti che sia in grado di riparare i danni al DNA causati dal fumo.

Secondo i risultati di uno studio apparso sul Journal of the National Cancer Institute, la sostanza annullerebbe un’anomalia genetica associata con lo sviluppo del tumore del polmone.

Sono risultati ancora preliminari, che non giustificano il ricorso a dosi elevate di vitamina A con l’intento di proteggersi dai tumori, ma che ancora una volta mettono in luce quanto il ruolo delle vitamine antiossidanti, come la A, sia cruciale in molti meccanismi di prevenzione delle malattie.

Un pieno di antiossidanti

Quindi: una dieta ricca di vitamine e minerali antiossidanti, sempre e comunque auspicabile, dovrebbe a maggior ragione essere perseguita con attenzione se si è amanti delle "bionde" o lo si è stati.

Sulla tavola non dovrebbero mai mancare cibi ricchi di vitamine C, E, A e di selenio.

Per fare il pieno di vitamina C la scelta deve perciò ricadere su verdure come peperoni e, meglio ancora, peperoncino. E poi rucola e cavoletti di Bruxelles e frutti quali kiwi e agrumi.

La E la troviamo invece soprattutto negli oli vegetali (arachidi, soia, mais, girasole eccetera) e nel germe di grano; ma anche nelle noci, nei semi, nei cereali a grano intero e nelle verdure a foglia verde.

Quanto alla vitamina A, le fonti principali sono l’olio di fegato di merluzzo e il fegato (bovino, suino, ovino o equino). Ma anche carote crude, prezzemolo, basilico e rucola; nonché burro e uova.

Il selenio, infine, è maggiormente concentrato negli alimenti di origine marina e nelle frattaglie.

A maggior ragione se si aspetta un bambino

Numerosi studi hanno già dimostrato che il fumo in gravidanza è correlato con un aumentato rischio di parti prematuri, aborti spontanei, riduzione di peso alla nascita.

Senza considerare i danni provocati dal passaggio diretto delle tossine dalla mamma al feto attraverso il cordone ombelicale.

Se non bastasse, secondo uno studio dell’Ankara University School of Medicine le donne fumatrici trasmettono ai neonati quantità minori di vitamina E e di altre sostanze antiossidanti.

Togliendo così ai piccoli utili rinforzi per i sistemi di difesa naturali e per la prevenzione delle patologie tumorali. Un motivo in più per abbandonare le sigarette, almeno durante gravidanza e allattamento.

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