Raffreddore nei neonati: prova con pompette e aerosol

Proprio un brutto raffreddore. Il nasino è tutto arrossato. Il neonato quasi non respira. E, piccolo com’è, non riesce neppure a soffiare con l’energia necessaria per eliminare il muco in modo efficace.

Piange disperatamente, peggiorando ulteriormente la situazione. Perché le lacrime vanno ad aumentare il volume delle secrezioni, e l’infiammazione delle mucose e il pianto rendono la respirazione ancora più disorganizzata e inefficiente.

Non ci sono farmaci adatti per alleviare i fastidi in bambini così piccoli. I decongestionanti nasali, che siano in compresse o in spray, in età pediatrica sono controindicati perché non esistono prove della loro efficacia nel contrastare l’ostruzione nasale, a fronte di effetti collaterali certi e potenzialmente gravi.

Acqua di mare per liberare il nasino

Per offrire sollievo al piccolo raffreddato, viene in aiuto la natura: non sotto forma di estratti fitoterapici, ma di soluzioni saline isotoniche all’acqua di mare da utilizzare per lavaggi nasali o da somministrare attraverso inalazioni di vapore, dopo averle aggiunte all’acqua dell’aerosol.

Si tratta, in entrambi i casi, di procedure molto semplici da eseguire, adatte a tutti i bambini fin dai primi mesi di vita; inoltre, possono essere ripetute anche più volte al giorno, se l’intensità del raffreddore lo richiede, e sono generalmente ben tollerate, se proposte nel modo giusto.

Per prepararsi a effettuare i lavaggi nasali, oltre al flaconcino o alla monodose di soluzione salina all’acqua di mare, bisogna procurarsi un piccolo aspiratore in gomma morbida (acquistabile in farmacia) e qualche salviettina di carta o un piccolo asciugamano.

Poi, con il bambino in braccio o sdraiato sul fasciatoio in una posizione comoda e la testa reclinata da un lato, si devono instillare 2-3 gocce di soluzione isotonica nella narice rivolta verso l’alto e subito dopo aspirarle delicatamente insieme al muco nasale in eccesso, ripetendo poi l’operazione nell’altra narice. La punta dell’aspiratore deve essere inserita nella narice per non più di 2-3 millimetri (ma dipende anche dall’età del bambino e dalle dimensioni del nasino).

Se le secrezioni sono molto abbondanti, prima di effettuare queste operazioni è consigliabile pulire delicatamente la parte esterna del naso con un fazzolettino morbido, magari leggermente umidificato.

Lo stesso accorgimento va ripetuto alla fine, per rimuovere eventuali residui rimasti. Una volta terminato il lavaggio, se i bordi delle narici sono molto arrossati e irritati dal raffreddore, può essere utile applicare una piccolissima quantità di crema emolliente per neonati.

Un’altra operazione essenziale è ricordarsi di coccolare il piccolo: prima per calmarlo e rendere le operazioni di lavaggio più semplici e meglio accettate; dopo per rassicurarlo e ricompensarlo per aver “sopportato” il tutto.

Vapori caldi per respirare meglio

Se si opta per le inalazioni con aerosol, invece, bisogna innanzitutto armarsi di un po’ di pazienza, perché a volte i bambini più piccoli sono spaventati dal rumore emesso dallo strumento durante la produzione del vapore oppure non vogliono indossare la mascherina e serve un certo impegno per fargli accettare la procedura.

Per ovviare al primo problema, basta acquistare gli apparecchi per aerosol più nuovi e silenziosi. Per risolvere il secondo, invece, basta dar libero sfogo alla fantasia e proporre il momento delle inalazioni non come una cura medica, ma come un gioco divertente.

Se il bambino è molto piccolo e non ancora in grado di essere coinvolto, per esempio, in una piccola avventura spaziale o subacquea, un’abbondante dose di coccole e carezze rilassanti, prima dopo e durante l’aerosol, saranno un ottimo palliativo.

Un ulteriore aiuto, può venire dalla musica, soprattutto quella classica, dotata di un notevole potere rilassante sui bambini (alcuni studi dicono che l’ideale sia quella dolce e giocosa di Mozart).

Un altro accorgimento utile consiste nell’effettuare sia i lavaggi nasali sia l’aerosol sempre alla stessa ora ogni giorno. Per esempio al mattino e alla sera prima di dormire, in un ambiente confortevole e senza fretta, per farli diventare una buona abitudine quotidiana alla quale il bambino si adatta più facilmente.

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