Nausea, le possibili cause

La sensazione di dover svuotare lo stomaco tipica della nausea può essere debilitante ma, di per sé, non è una malattia. Anzi, ha una funzione ben precisa: proteggere dalle sostanze tossiche ingerite.

A conti fatti, la nausea è uno dei disturbi più frequenti: un adulto su due ne soffre almeno una volta all’anno. 

Le cause della nausea possono essere molto diverse tra loro: dai problemi prettamente gastrici, causati per esempio da un pasto troppo pesante, a disturbi che interessano altri organi, come fegato, pancreas, intestino, reni, cistifellea, cuore, polmoni.

Ma anche alcuni segnali generati direttamente nel cervello possono provocare questa spiacevole sensazione.

Infine, la nausea può manifestarsi anche in gravidanza.

Un disturbo con caratteristiche ben precise

Quando la nausea si presenta, è ben riconoscibile fin dalle prime avvisaglie. Compare prima una sensazione fastidiosa, ma non dolorosa, localizzata in fondo alla gola, associata ad un aumento della salivazione e al disgusto e alla ripugnanza nei confronti del cibo. Può essere accompagnata dalla sensazione di dover vomitare, da stanchezza e debolezza esagerata e senso di capogiri. In base al disturbo che ha scatenato la nausea, possono esserci anche sudorazione intensa, febbre, pallore, tachicardia, aumento della pressione sanguigna, senso di gonfiore con meteorismo, disturbi simili a quelli della colite con diarrea e crampi addominali

Un meccanismo di difesa

Le ragione più frequente è l'irritazione dello stomaco. In genere un alimento non salutare ha un odore o un sapore sgradevole. Tuttavia a volte né il gusto, né l'olfatto aiutano a stanare i cibi pericolosi e può capitare di ingerire alimenti avariati o ai quali non si sa di essere allergici.

Per questo motivo l'organismo ha sviluppato un sistema di difesa che, svuotando lo stomaco, evita conseguenze più gravi.

E, come le tossine, anche batteri e virus possono stimolare la nausea per eliminare l'agente nocivo. La gastroenterite virale oppure batterica ha infatti tra i suoi sintomi più rilevanti proprio la nausea, insieme a diarrea e dolore addominale. Vediamo quali sono le specie che più di altre possono causare questi disturbi.

Batteri

Helicobacter

Salmonella

Escherichia coli

Botulino

Virus

Norovirus

Rotavirus

Allo stesso modo l'ulcera peptica, che danneggia lo strato protettivo dello stomaco, e il reflusso di materiale gastrico nell'esofago possono essere associati alla sensazione di dover vomitare.

Inoltre, chi soffre di diabete può sviluppare una condizione chiamata gastroparesi che favorisce la nausea.

Ultimi, ma non per importanza, anche alcol, fumo, alcuni antibiotici, farmaci antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti Fans), chemioterapici e radioterapia possono irritare le pareti gastriche.

Quando la causa è l’apparato digerente

I disturbi digestivi dovuti a un pasto composto da alimenti troppo elaborati sono la causa più frequente di nausea. 

Allo stesso modo l'ulcera peptica, che danneggia lo strato protettivo dello stomaco, e il reflusso di materiale gastrico nell'esofago possono essere associati alla sensazione di dover vomitare. 

Alla base della nausea possono esserci anche altre patologie a carico dell’apparato gastrico e intestinale, come la gastrite, l’occlusione intestinale o la malattia di Crohn (o morbo di Crohn, come viene spesso erroneamente chiamata questa patologia). 

La nausea può essere anche il segnale di un attacco di appendicite o di insufficienza epatica, oppure essere uno dei sintomi della colica renale (in tal caso è associata a un dolore acuto e improvviso all’addome, all’altezza delle reni). Si può trattare anche di uno dei disturbi dell’influenza cosiddetta gastroenterica. In questo caso possono essere presenti anche episodi di diarrea, dolori addominali, febbre anche elevata, cefalea e spossatezza.

Inoltre, chi soffre di diabete (ma anche di altre malattie, come il Parkinson, la sclerodermia, l’anoressia e la bulimia, o ha assunto per un periodo prolungato alcuni farmaci come oppioidi e alcuni antidepressivi) può sviluppare una condizione chiamata gastroparesi, cioè una paralisi cronica di una parte dello stomaco che provoca una prolungata permanenza, a livello gastrico, del cibo ingerito, che favorisce la nausea.

La nausea può essere anche un segno da non sottovalutare della presenza di una malattia oncologica e in particolare di un tumore della zona gastrointestinale, come quello al pancreas, allo stomaco, al colon retto e all’esofago. 

Ultimi, ma non per importanza, anche alcol, fumo, che possono irritare le pareti gastriche.

Attenti ai farmaci

La nausea potrebbe essere causata da una terapia farmacologica, soprattutto se il disturbo è comparso negli stessi giorni in cui è iniziato il trattamento, se è costante e non è legato a ragioni già note. 

In particolare, alcuni antibiotici e farmaci antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti Fans) possono irritare le pareti gastriche e provocare nausea. La causa potrebbe non essere di per sé il farmaco, ma la nausea potrebbe essere causata da una dose troppo alta o da una particolare sensibilità dell’individuo a quel principio attivo. 

Questo disturbo può avere anche ragioni metaboliche, dovute a interazioni tra farmaci. Può succedere infatti che un medicinale rallenti il metabolismo dell’altro, aumentandone il livello nel sangue.  

Infine, la nausea associata anche a senso di arsura in bocca e di disgusto e stanchezza esagerata, spesso è uno degli effetti collaterali dei trattamenti oncologici come la chemioterapia e la radioterapia. 

Messaggi che arrivano dal cervello

Anche gli stimoli che irritano il cervello possono causare sensazione di nausea e desiderio di vomitare. Infatti quest'organo ha bisogno di condizioni molto precise per poter funzionare in modo corretto.

Le concentrazioni di zuccheri e grassi devono essere appropriate e se non sono ottimali, oppure non sono adeguate la temperatura o la pressione, si può scatenare il riflesso del vomito.

Per questo un trauma al capo, infezioni come le meningiti, tumori, problemi di vertigine o disturbi motori, alcol, intossicazione da monossido di carbonio, colpi di calore, disidratazione e persino l'affaticamento possono rappresentare le cause scatenanti di nausea. 

Inoltre alcuni odori o, addirittura, alcuni suoni possono suscitare il vomito. Il meccanismo che viene attivato è quello mediato dal nervo vago, uno dei nervi che controllano le funzioni basali dell'organismo.

Una situazione simile si può creare anche durante i viaggi in auto, barca, autobus o aeroplano, perché le immagini osservate mentre si è in movimento non corrispondono sempre a quelle recepite dalle strutture dell'equilibrio che si trovano all'interno dell'orecchio. In questi casi si parla di mal d’auto, mal di mare, mal d’aereo o, più in generale, di cinetosi. Ne soffrono soprattutto i bambini, nei quali il disturbo tende a scomparire man mano che si avvicinano all’adolescenza. Tuttavia, possono esserne interessati anche gli adulti. Ogni volta che si compie un movimento, il labirinto "registra" la localizzazione del corpo e trasmette l'informazione a una particolare zona del cervello. Se però i movimenti sono troppo bruschi, come in una strada piena di curve, oppure in nave con il mare mosso o in aereo durante un vuoto d'aria, al labirinto arrivano in contemporanea troppe informazioni e va in "tilt". Questa “iperstimolazione” causa i sintomi della cinetosi, primo fra tutti la nausea. Per contrastarla può essere utile mangiare durante il viaggio, in piccole quantità, cibi secchi come crackers o grissini.

Nausea e gravidanza

È risaputo che la nausea accompagna spesso la gravidanza, soprattutto durante i primi mesi. Circa 8 donne su dieci soffrono infatti di nausea gravidica, che si accompagna talvolta ad acidità. La ragione non è mai stata del tutto chiarita. Sembra comunque che dipenda dall’incremento dei livelli della gonadotropina corionica umana, un ormone che viene prodotto dalla placenta nelle fasi iniziali della gravidanza, e degli estrogeni. È stato dimostrato fra l’altro che questi ultimi sono particolarmente elevati nelle donne che soffrono di iperemesi, cioè di una forma di nausea associata a vomito, così intenso e persistente da causare perdita di peso e disidratazione. Nella nausea gravidica giocano un ruolo anche altri ormoni, in particolare il progesterone, che durante la gravidanza può rallentare i processi digestivi. 

Nelle ultime fasi della gestazione, invece, è l'utero che, comprimendo lo stomaco, può causare una forma di reflusso esofageo che porta a bruciori all’esofago (fino alla gola) e nausee.

La nausea in gravidanza potrebbe rappresentare anche una sorta di meccanismo di difesa.

Secondo alcuni psicologi, infatti, le nausee potrebbero essere interpretate come segnali di una difficoltà nell'accogliere l'embrione e lo sviluppo della placenta e potrebbero essere il sintomo di una reazione emotiva, che, agendo sul sistema neurovegetativo, influenza anche la digestione.

Da non trascurare, poi, il fatto che la gestazione innesca una difesa immunitaria che altera la secrezione dei succhi gastrici e che i cambiamenti ormonali rendono meno attiva la muscolatura di intestino e stomaco, complicando la digestione.

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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