Il cuore delle donne? Va tutelato come quello degli uomini

Nell'immaginario collettivo sono al riparo da infarto & Co, ma non è così. Dopo una certa età, anche l’altra metà del cielo è a rischio di malattie cardiovascolari. Almeno quanto quello degli uomini, se non di più.

Fino alla menopausa il cuore delle donne non corre rischi particolari. Sono gli estrogeni, i tipici ormoni femminili, a proteggerlo dalle alterazioni patologiche delle arterie.

Per questa ragione le donne incorrono molto raramente in eventi cardiovascolari prima dei 50 anni.

Il rischio s’impenna quando calano gli estrogeni

Poi le cose cambiano, e possono anche invertirsi. Se tra gli uomini la probabilità di avere un infarto o un ictus aumenta significativamente dopo i 45 anni, la donna ha circa dieci anni di vantaggio. Ma poi il rischio s’impenna.

Tanto che le malattie cardio e cerebrovascolari (ictus, infarto, trombosi) rappresentano ormai la principale causa di morte anche per la donna in questa fascia di età.

E non alzare la guardia è un errore. Se sono presenti più fattori di rischio gli anni di vantaggio potrebbero andare persi in pochissimo tempo.

Anche perché il cuore femminile è più piccolo di quello maschile, così come lo è il calibro delle arterie coronarie. Possono “chiudersi” più facilmente a livello più superficiale. E in modo più insidioso.

Spesso poi i sintomi dell’infarto sono meno chiari che negli uomini. Debolezza, nausea, vomito, difficoltà respiratoria, esaurimento, mal di schiena o dolori appena sotto le coste. E questo in alcuni casi ritarda il riconoscimento della patologia

Nella donna, soprattutto giovane, la coronaropatia si associa in modo più evidente che nell’uomo al rischio di ictus.

Le variazioni ormonali che si verificano dopo la menopausa portano a cambiamenti metabolici che, nel tempo, mettono a rischio la salute di cuore e vasi.

Tra questi l’aumento del colesterolo, dei trigliceridi e della glicemia, l’ipertensione arteriosa e il sovrappeso, con adipe ridistribuita secondo un modello androide, predispongono a infarto e ictus.

Il peso delle cattive abitudini

Alcuni stili di vita, che una volta erano una minaccia soltanto “al maschile”, ora sono da tenere d’occhio anche da parte delle donne. Ecco i nemici peggiori:

  • Fumo di sigaretta. È uno fattori di rischio più pericolosi poiché, oltre ad aumentare il lavoro del cuore, riduce la sua ossigenazione, vasocostringendo le coronarie, già di minor calibro nella donna.
  • Sovrappeso. I chili superflui sono un pericolo. Oltre ad affaticare il cuore, riducono il colesterolo buono, predisponendo ad aterosclerosi e trombi.
  • Sedentarietà. La mancanza di un’attività fisica regolare aumenta la comparsa di altri fattori di rischio: sovrappeso, aumento del colesterolo cattivo a discapito di quello buono, stress psicofisico, ipertensione.
  • Ipertensione. È il nemico numero uno della salute cerebrovascolare. Controllare la pressione arteriosa con regolarità permette di intervenire tempestivamente con terapie adeguate.
    Diabete. Il diabete aumenta il rischio di eventi coronarici letali molto più nelle donne (3-7 volte) rispetto agli uomini (2-3 volte).

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