Gotta

Che cos'è 

È un’infiammazione che colpisce una o più articolazioni e produce forti dolori; a causarla, è un eccesso di acido urico nel sangue, o iperuricemia.

L'acido urico è una sostanza normalmente presente nell’organismo, che deriva dal catabolismo, ossia dalla "demolizione" di alcune molecole del DNA (le purine), e, in genere viene eliminata tramite le urine e le feci.

Le purine sono, in parte, prodotte attraverso il turnover cellulare (ossia il rinnovamento delle cellule) e, in parte, introdotte nell'organismo attraverso l'alimentazione.

In pratica, quando i livelli di acido urico nel sangue restano alti per lungo tempo, questa molecola forma piccoli cristalli nelle articolazioni o nel tessuto circostante, provocando infiammazione e dolore. Se i sintomi non sono trattati durano, in media, due settimane.

Il disturbo, che un tempo veniva imputato all’alimentazione ricca di carne, pesce e alcol ha, al contrario, una forte componente genetica e colpisce quasi esclusivamente gli uomini durante la mezza età.

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Le cause della gotta

Una esagerata produzione di acido urico su base genetica o una ridotta escrezione dello stesso per inefficienza del rene sono le due cause principali.

A queste si affiancano fattori predisponenti o scatenanti come:

  • l'assunzione di alcuni farmaci (quali i diuretici, i beta-bloccanti e altri medicinali impiegati nel trattamento dell'ipertensione arteriosa);
  • il sovrappeso;
  • l'abuso di alcol (e in particolare di birra, ricca di purina); e
  • un'alimentazione ricca di carni rosse, selvaggina, frutti di mare e altri alimenti ricchi in purine (asparagi, manzo, agnello, maiale, fegato, rognone, cuore, cozze, aringa, sardine, sgombro, acciuga e trota).

Sintomi comuni

Si manifesta con un dolore improvviso, molto intenso e pulsante in un’articolazione. Di solito compare di notte e coinvolge soprattutto le articolazioni di mani e piedi, cioè le parti più fredde del corpo.

La temperatura, infatti, influisce sulla cristallizzazione dell'acido urico. Nel 90% circa dei casi, la prima articolazione colpita è quella dell’alluce (e allora si parla di podragra), ma, a volte, l'infiammazione può colpire anche le articolazioni del collo del piede, della caviglia, del ginocchio, del polso e del gomito.

Il dolore, molto acuto nei primi due giorni, si associa a gonfiore, rossore e senso di pressione sul punto interessato. La cute sovrastante assume una colorazione rosso-violacea e appare tesa, lucida e calda al tatto. Talvolta compare un malessere generalizzato, associato a frequenza cardiaca accelerata (tachicardia), febbre e brividi.

Complicazioni

Oggi è piuttosto raro, ma se la gotta non è adeguatamente curata, la frequenza delle crisi aumenta grandemente, così come il numero delle articolazioni interessate, causando una forma cronica di artrite (un'infiammazione articolare in grado di compromettere la mobilità corporea).

Se, poi, alla mancanza di un trattamento adeguato si somma il lungo decorso della patologia, allora si può assistere anche alla formazione di tofi, vale a dire piccoli noduli bianchi costituiti da cristalli di acido urico e tessuto infiammatorio e fibroso, duri al tatto e dolorosi.

Inoltre, i cristalli di acido urico possono anche depositarsi al di fuori delle articolazioni: per esempio sotto la pelle (specialmente nei lobi delle orecchie), sui tendini oppure nei reni, provocando calcoli e insufficienza renale.

Il trattamento precoce elimina presto l'evento ed evita i danni permanenti alle articolazioni e ai reni.

La diagnosi della gotta

Dal momento che i sintomi della gotta sono simili a quelli di altre forme di artrite, la diagnosi di questa patologia non è sempre facile.

In genere, il medico sospetta la gotta in presenza dei suoi sintomi più tipici (vale a dire la podagra, l'infiammazione ricorrente del collo del piede o l'insorgenza di attacchi improvvisi risoltisi spontaneamente) e, per accertarsene, prescrive degli esami del sangue che misurino i livelli di acido urico e di creatinina nel sangue (uricemia e creatininemia) e un'artrocentesi (un'esame che consiste nell'aspirazione di un campione di liquido articolare da analizzare mediante un speciale microscopio a luce polarizzata).

Ulteriori esami di diagnostica per immagini, come la radiografia, l'ecografia o una TC (tomografia computerizzata), possono servire a quantificare l'entità del danno subito dall'articolazione, rilevare l'eventuale presenza di tofi e individuare i depositi di acido urico. 

Le cure della gotta

Durante un attacco acuto meglio stare a riposo, bere ameno 2 litri d'acqua al giorno, evitare alcol e alimenti ricchi in purine.

Per l'infiammazione e il dolore possono essere usati farmaci antinfiammatori non steroidei. È opportuno chiedere al proprio medico o al farmacista di fiducia quale scegliere. Se questi non dovessero essere efficaci il medico può prescrivere cortisonici oppure la colchicina.

A lungo termine invece si utilizzano medicinali per favorire l'eliminazione dell'acido urico dal sangue e una terapia comportamentale per il controllo del peso, dell'alimentazione e del consumo di alcol.

Lo sapevi che il tarassaco, una pianta medicinale, è utile in caso di gotta. Leggi questo articolo.

Quando consultare il medico

Se compaiono dolori articolari improvvisi, febbre, rigidità o incapacità di utilizzare un'articolazione è sempre opportuno chiedere un parere al medico. Lo stesso se i sintomi non passano dopo due settimane o dopo l'assunzione dei farmaci prescritti e in caso di malessere dopo aver preso i farmaci consigliati.

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