Dermatite, a volte è colpa dello stress

La pelle può manifestare un nostro disagio psicologico attraverso vere e proprie malattie. Agire contemporaneamente su mente e corpo aiuta a risolvere il problema.

Seborroica, atopica, psoriasi, eczema. Sono diversi i termini in cui si parla di dermatite, anche se l'aspetto delle varie forme di questo disturbo cutaneo è simile.

Tutte, infatti, sono accomunate da arrossamento (sotto forma di chiazze rosse con vescicole o bolle) e gonfiore pruriginoso che può degenerare in vere e proprie lesioni.

Hai il sospetto che si tratti di dermatite atopica? Leggi questo Dossier.

Anche la secchezza cutanea è un sintomo comune a molti tipi di dermatiti. A volte può essere associato a desquamazione. I sintomi generalmente compaiono sul volto, sul collo, su mani e piedi, nella zona perioculare (palpebre comprese) e sul cuoio capelluto. Il soggetto prova fastidio, forte prurito, senso di calore e bruciore ed è portato a grattarsi, rischiando di dare origine a ferite, abrasioni ed escoriazioni della cute, con possibile fuoriuscita di sangue, e alla conseguente formazione di crosticine. 

Molte forme di dermatite possono essere peggiorate, anche nei bambini, da un grande nemico dei nostri tempi: lo stress.

L'influenza della psiche sulla salute della pelle è particolarmente importante in quelle malattie, come la psoriasi, che tendono a scomparire per alcuni periodi per poi riacutizzarsi.

Proprio perché il disturbo cutaneo viene aggravato dalle emozioni o da eventi particolarmente stressanti, dermatite atopica, psoriasi e dermatite seborroica fanno parte dei cosiddetti disturbi psicofisiologici.

Quando invece lo stress si manifesta a livello cutaneo con una improvvisa sensazione pruriginosa e senza che sia possibile identificare disturbi preesistenti o cause patologiche, allora si parla di prurito da stress.

Mente e pelle, un tutt'uno di sensibilità

Si parla di dermatite da stress quando i sintomi di questa patologia cutanea compaiono o peggiorano in periodi psicologicamente stressanti.

La dermatite può infatti dipendere da un meccanismo di difesa molto antico dell'organismo, in cui le emozioni trovano una valvola di sfogo sul corpo. In questo modo stress psicologicamente inaccettabili vengono allontanati dalla mente e le emozioni non vengono percepite, a scapito, però, del fisico.

Gli psicologi non sono ancora arrivati a definire le caratteristiche psicologiche uniche del paziente in cui i sintomi della dermatite peggiorano in seguito a un forte stress.

Tuttavia, spesso coloro che soffrono di questo tipo di problema sono accomunati da ansia, problematiche nei rapporti con la madre o, più in generale, con le persone significative, labilità emozionale, sentimenti di indipendenza, difficoltà sessuali e una tendenza a rivolgere l'aggressività verso sé stessi. Talvolta quanti sono affetti da questa patologia soffrono anche di depressione.

La maggior parte di queste persone prova difficoltà nell'esprimere le proprie emozioni, ha una vita molto attiva ma non elabora psicologicamente le esperienze quotidiane, come problemi lavorativi o scolastici, o lutti familiari.

Allo stesso modo i meccanismi fisici che sottostanno a questo fenomeno di somatizzazione non sono stati ancora del tutto chiariti. Alcuni studi suggeriscono che in condizioni di stress ansiogeno la pelle diventi più permeabile e, quindi, più vulnerabile alla dermatite.

Sembra inoltre fondamentale il ruolo dei cosiddetti ormoni dello stress, come il cortisolo. Questi, stimolando le risposte immunologiche associate all'irritazione della pelle, aggravano i sintomi della malattia.

Dermatite nervosa: cosa accade nell’organismo

Ma quali sono i meccanismi biologici alla base della dermatite nervosa?
Quando il nostro stato psicofisico ed emotivo è nella norma, siamo sotto l’effetto degli ormoni del benessere e tutto funziona regolarmente.

Se invece siamo sottoposti a stress, il nostro organismo viene attraversato da una tempesta di ormoni e sono attivati anche i mediatori dell’infiammazione da parte del sistema immunitario, che generano i sintomi tipici della dermatite da stress.

Non sono solo il sistema endocrino, quello che produce gli ormoni, e quello immunitario a entrare in gioco. Molto è dovuto anche al sistema nervoso, la rete di cellule che inviano e ricevono impulsi elettrici che ci permettono di avvertire determinate sensazioni.

In situazioni di normalità tutto funziona bene. Quando subentra un fattore di stress, invece, il sistema nervoso viene iperstimolato e genera un senso di prurito e calore e una sensazione di bruciore, che possono disturbare anche il riposo notturno.

I sintomi e la diagnosi della dermatite nervosa

Per il medico la diagnosi di dermatite nervosa (o da stress) non è molto semplice a causa di una sintomatologia comune a molti altri tipi di dermatite.

Per esempio, analogamente alla dermatite atopica, anche quella nervosa manifesta i sintomi tipici di una dermatite senza però alcuna associazione con cause tipiche di altre forme di questa malattia, come per esempio l’esposizione ad agenti esterni irritanti, farmaci, cosmetici e lavaggi con detergenti schiumogeni aggressivi. 

Quando, durante una visita dermatologica, lo specialista analizza il quadro clinico di una sospetta dermatite nervosa, un elemento comune è il sovraffaticamento del paziente, che lamenta stanchezza dal punto di vista psicologico o emotivo; spesso lo stress psichico ed emotivo risultano anche associati.

Il nostro corpo inizia a rilasciare istamina, la sostanza tipica delle reazioni allergiche. Ed è così che può iniziare un prurito nervoso; una zona ben delimitata del corpo – gambe, braccia, cuoio capelluto – che proprio non riusciamo a non grattare. E se ci grattiamo possiamo arrivare a generare anche lesioni cutanee.

Ecco allora che il medico di famiglia o il dermatologo possono prescrivere trattamenti con alcuni farmaci che permettano da un lato di limitare l’azione di grattamento (blandi sedativi) e dall’altro di contrastare l’infiammazione che determina la sensazione di prurito (antinfiammatori).

Si possono anche verificare casi in cui la dermatite si localizza sulle aree dove sono presenti le ghiandole sebacee (per esempio il viso): si parla in questo caso di dermatite seborroica.

È contraddistinta da desquamazione della cute e del cuoio capelluto, in particolare dove ci sono le pieghe della pelle. La parte posteriore delle orecchie, le pieghe nasolabiali del naso e della bocca e la zona vicina alle ciglia sono le più colpite. 

Anche se la causa di questo disturbo cronico non è ancora ben nota, si ipotizza che sia dovuta a un’alterata produzione degli ormoni androgeni, che determina una anomala regolazione delle ghiandole che producono il sebo, una sostanza grassa che normalmente contribuisce al mantenimento dell’elasticità della pelle.

La cura della dermatite nervosa: tra farmaci e yoga

Proprio perché nella maggior parte dei casi lo stress non fa altro che peggiorare una dermatite già in corso, agire sul fattore psicologico può aiutare ad alleviare i sintomi, ma non può essere la cura risolutiva.

Spesso la causa principale è un'allergia, un'infezione o un'irritazione scatenata da agenti atmosferici ed è quindi importante trattare prima di tutto la malattia della pelle in quanto tale.

Tuttavia, quando entra in gioco anche lo stress, è possibile alleviare i sintomi della dermatite migliorando il proprio stile di vita con strategie antistress (utili anche per la prevenzione di successivi episodi), per esempio scaricando la tensione attraverso lo sport, tecniche di rilassamento, lo yoga e dormendo bene.

Se la dermatite è causata dallo stress, infatti, eliminarne la causa o contrastarlo con tecniche che agiscono sulla psiche può essere una strategia utile e che può evitare il ricorso ai farmaci.

Per esempio, ipnosi e psicoterapia possono aiutare a diminuire fortemente e anche eliminare la problematica psicosomatica che si manifesta con disturbi alla testa, allo stomaco e alla pelle. Stare bene con se stessi permette infatti di migliorare le condizioni generali di salute dell’organismo e del sistema immunitario e, in ultima analisi, determina una riduzione dei tipici sintomi della dermatite da stress quali prurito, eritemi e desquamazione. 

Gli esperti di meditazione consigliano anche specifiche tecniche di respirazione che permettono di ridurre lo stress provato dalle persone in modo quasi immediato. E consentono anche di ridurre il senso di stanchezza avvertito.

È necessario, inoltre, evitare comportamenti che dipendono direttamente dal proprio stato psicologico, come l'abitudine a grattarsi o stuzzicare la pelle irritata, per evitare il peggioramento della situazione.

Anche se la dermatite da stress scompare tanto velocemente quanto è comparsa all’improvviso, una volta che la causa dello stress è stata neutralizzata, in alcuni casi il dermatologo suggerisce una terapia che prevede il trattamento della cute con creme lenitive a base di farmaci che contribuiscono ad alleviare il dolore, l’infiammazione e il prurito (in alcuni casi, e solo per brevi periodi, a base di cortisone).

Un aiuto anche dall’alimentazione

Così come è necessario individuare e neutralizzare le fonti dello stress psicologico, è bene tenere sotto controllo anche i fattori che generano stress a livello fisico. Tra questi fumo, alcol, bevande contenenti caffeina e cibi grassi sono da evitare o da limitare il più possibile, privilegiando invece frutta, verdura e in generale alimenti ricchi di vitamine.

Rimedi naturali

Nonostante non esistano ancora evidenze scientifiche che ne dimostrino l’efficacia, per aiutare a risolvere il problema della dermatite da stress si può ricorrere anche a rimedi naturali.

Innanzitutto, bere estratti di origine vegetale dalle proprietà calmanti (come la valeriana, la passiflora, la camomilla, la melissa e l'escolzia) può favorire la riduzione del livello di stress.

Altre sostanze vegetali possono poi aiutare a contrastare anche i sintomi della dermatite nervosa, in particolare rossore, eritema, orticaria e dolore.

Per esempio l’olio di boraggine, estratto dall’omonima pianta spontanea commestibile tipica dei nostri prati, possiede proprietà antinfiammatorie. Il gel di aloe vera, ricavato dalla spremitura delle sue foglie carnose, può essere spalmato tale e quale direttamente sulla cute oppure in forma di crema, alleviando la sensazione pruriginosa e di bruciore, contro la quale è utile anche l’applicazione di un estratto freddo di camomilla. 

Un’altra sostanza naturale che può aiutare quanti soffrono di dermatite da stress è la farina d’avena. Può essere utilizzata in due modi: miscelandola con un po’ d’acqua per formare una crema da applicare per alcuni minuti sulla pelle arrossata, oppure aggiungendone alcuni cucchiai nella vasca da bagno. In entrambi i casi si avvertirà una sensazione di sollievo da bruciore e irritazione cutanea.

Pianta Proprietà
Valeriana, passiflora, camomilla, melissa, escolzia Proprietà calmanti
Olio di boraggine Proprietà antinfiammatorie
Gel di aloe vera, estratto freddo di camomilla Alleviano il senso di bruciore e prurito
Farina d’avena Offre sollievo da bruciore e irritazione cutanea

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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