Come trattare la pitiriasi versicolor


Non è pericolosa, ma può ripresentarsi facilmente. Ecco come combattere questo problema dermatologico e ridurre al minimo il rischio di recidive.

La pelle umana ospita numerosi microbi normalmente innocui per la salute, ma che possono iniziare a proliferare scatenando problemi dermatologici.

Tra questi ci sono i funghi responsabili della pitiriasi versicolor, una malattia non contagiosa particolarmente frequente nel climi caldi e umidi e che può facilmente svilupparsi in caso di pelle grassa, sudorazione abbondante o indebolimenti del sistema immunitario.

Fortunatamente non si tratta di un disturbo pericoloso. Tuttavia proliferando il fungo può creare chiazze sulla pelle non belle da sfoggiare, soprattutto quando occupano aree estese della pelle o confluiscono formando chiazze di dimensioni maggiori.

Ecco quali sono le principali caratteristiche della pitiriasi versicolor.

Zone colpite Spalle, collo, parte alta delle braccia, schiena, addome
Caratteristiche delle lesioni Chiazze circolari-ovoidali di colore contrastante con quello della cute
sana (rosa sulla pelle abbronzata; caffè-latte sulla pelle chiara) con
la tendenza a confluire, formando chiazze più ampie asimmetriche a
"carta geografica"
Sintomi In genere asintomatica; talvolta prurito di intensità variabile

Come affrontare il fungo

A volte il problema sembra risolversi da solo. Ma solo in apparenza… la pitiriasi non guarisce se non trattata. Le macchie possono infatti scomparire quando le temperature diminuiscono, salvo poi tornare con la bella stagione, quando l'aria si scalda nuovamente e il clima diventa più umido.

Per contrastare efficacemente il problema sono però necessari trattamenti specifici. La scelta dell'approccio più adatto dipende da diversi fattori, inclusi l'area del corpo interessata, l'estensione del problema e lo spessore delle chiazze.

In generale le tipologie di trattamento che aiutano ad avere la meglio sulla pitiriasi versicolor sono due. La più diffusa è quella topica basata sull'uso di saponi, creme, lozioni e shampoo contenenti antimicotici.

Fra i possibili principi attivi sono per esempio inclusi bifonazolo e clotrimazolo. In tutti i casi si tratta di molecole che curano la micosi tenendo sotto controllo la crescita del fungo.

Quando invece il problema è particolarmente esteso, le chiazze sono spesse o le recidive sono frequenti è possibile che si debbano assumere medicinali per via orale. Soltanto un medico può però prescrivere una trattamento di questo tipo.

Trattamenti efficaci

In genere il trattamento è efficace. La pelle può però rimanere macchiata per qualche settimana o qualche mese. Inoltre l'abbronzatura può rendere più evidenti eventuali macchie. Per questo una volta terminata la cura è importante proteggere la pelle con un filtro solare adeguato.

Non bisogna però sorprendersi se il problema si ripresenta. Infatti, se c’è una predisposizione personale o la presenza di alcuni fattori di rischio come un clima caldo-umido, il fungo può riprendere a proliferare senza controllo.

Per prevenire le recidive è possibile fare affidamento sui detergenti medicati, prodotti che aiutano proprio a evitare la proliferazione del microbo. Possono essere utilizzati una o due volte al mese – soprattutto durante i periodi dell'anno caldi e umidi – da chi ha già avuto a che fare con la pitiriasi versicolor per evitarne la ricomparsa.

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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