Colesterolo alto: di chi è la colpa?

I livelli di colesterolo nel sangue sono influenzati da molteplici fattori. Alcuni, come quello genetico, non sono modificabili. Ma su altri molto si può fare. Ecco i principali nemici.

La prima causa dell'ipercolesterelemia da cui conviene partire è anche quella su cui purtroppo, non abbiamo alcun potere: la predisposizione genetica.

Quando è scritto nei geni

I meccanismi di produzione e metabolismo del colesterolo sono determinati fin dalla nascita, e la sintesi endogena di colesterolo può essere maggiore del dovuto, in modo più o meno marcato.

Ma non facciamocene uno scudo: non vale per tutti. La predisposizione genetica viene individuata presto poiché, in questi casi, i livelli del lipide nel sangue risultano elevati già in giovane età.

E chi ha famigliarità per ipercolesterolemia dovrebbe prestare ancor più attenzione alle norme dietetiche e di stile di vita.

Cibo: causa ma anche duttile arma

Sebbene sia causa di ipercolesterolemia in una percentuale relativa di casi (mediamente intorno al 15 per cento), l’alimentazione risulta un’arma molto utile nel mantenere i livelli di colesterolo sotto controllo.

Modificando in modo corretto la propria dieta si può ridurre il colesterolo circolante finanche del 30 per cento.

Come? Evitando di mettere in tavola i cibi ricchi di colesterolo e quelli contenenti grassi saturi e idrogenati e prestando attenzione alle calorie in eccesso.

Trasformiamo la nostra dieta in modo che sia sana ed equilibrata: povera di zuccheri, ricca di acidi grassi insaturi e basata su pesce, legumi, cereali integrali, carni bianche, verdura a volontà e frutta.

Sedentarietà

insieme con l’alimentazione errata, anche la sedentarietà gioca un ruolo importante nell’innalzamento dei livelli di colesterolo, specie di quello cattivo.

Come mai è presto detto: una regolare attività fisica di tipo aerobico è in grado di aumentare la colesterolemia HDL, ovvero la quantità di colesterolo buono.

Se viene a mancare, oltre a immagazzinare maggiormente i grassi poiché non vengono bruciati coem energia per i muscoli, il rapporto tra colesterolo buono e cattivo si sbilancerà a favore di quest’ultimo.

Muoversi con regolarità aiuta inoltre a eliminare eventuale sovrappeso e, non ultimo, è un ottimo anti stress.

Previene pertanto le impennate dei livelli di colesterolo indotte dai tipici ormoni dello stress: adrenalina, noradrenalina e cortisolo.

Squilibri ormonali

Altri imputati, nell’innalzamento del colesterolo, sono gli ormoni. O meglio un loro non corretto equilibio.

A partire da quelli della tiroide: una ridotta attività della ghiandola (ipotiroidismo), abbastanza comune specie nelle donne, significa diminuita produzione di ormoni che controllano la regolazione delle lipoproteine. Con aumento della colesterolemia.

Ma se le donne sono maggiormente minacciate da bassi livelli di ormoni tiroidei, sono d’altro canto protette dagli estrogeni, i quali hanno un’azione positiva sulla colesterolemia poiché tendono a innalzare la frazione HDL e a diminuire quella LDL.

Gli ometti devono invece fare attenzione agli androgeni: essi aumentano il colesterolo, e in particolare quello cattivo (LDL).

Per questo motivo il rischio di ipercolesterolemia è maggiore nell'uomo. Ma attenzione: dopo la menopausa anche le donne perdono il vantaggio poiché viene loro a mancare l’aiuto degli estrogeni.

Diabete non curato

Ultima, ma non per importanza, la presenza di diabete. Soprattutto se non è ben curata, la malattia si accompagna a ipercolesterolemia poiché aumenta la mobilizzazione dei lipidi e, di conseguenza, di colesterolo nel sangue.

Susanna Trave
Susanna Trave
Nasce a Milano, dove vive da allora. Dopo aver pensato di fare la giornalista prima e l'architetto poi, alla fine segue le orme della famiglia (che nel codice genetico ha la chimica) e si iscrive a Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Si laurea alla Statale di Milano e, appassionatasi alla materia, mentre lavora come borsista all'Università frequenta, nel medesimo Ateneo, il triennio di Specializzazione in Endocrinologia Sperimentale, specializzandosi nel 1987. Nel 1988 consegue l’Abilitazione all’esercizio della professione di Farmacista.Ma la sua curiosità e la passione - mai sopita - per il giornalismo la portano ad accettare con entusiasmo un posto in una casa editrice scientifica. Da quel momento inizia la carriera giornalistica che la porterà a diventare pubblicista prima e giornalista professionista poi, dopo il superamento dell'Esame di stato nel 1999.Lavora da allora sia per testate rivolte al medico sia in riviste dedicate al grande pubblico, prima come dipendente e, più avanti, come freelance.Oltre che di salute e benessere è appassionata di sport e di animali. Sposata, ha due figli, ormai grandi, quattro gatti, due cani, un cavallo e una vita sempre in movimento.

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