Andrologia, al via la settimana dell’uomo

Dal 23 al 27 maggio sarà possibile sottoporsi a una visita andrologia gratuita. E non solo.

Giunta alla sua undicesima edizione, la settimana della prevenzione andrologica organizzata dalla Società italiana di andrologia (Sia) si conferma anche quest’anno per la sua importanza sul tema della prevenzione dei disturbi sessuali maschili

È ai giovani maschi che si rivolge in particolare l’iniziativa. Quelli che, rispetto a nonni e padri, hanno perso il ruolo centrale che la società conferiva loro fino a pochi decenni fa.

Che poi sono anche quelli più “esposti” alla cattiva informazione, alle leggende metropolitane, ai falsi miti di oggi.

Dare risposte ai dubbi dell’uomo

Tra gli obiettivi dell’iniziativa c’è anche quello, di certo non secondario, di dare risposte agli innumerevoli dubbi e alle domande che fanno fatica a trovare risposte.

Dubbi e perplessità che circondano la vita soprattutto dei giovani adulti: «Ci rivolgiamo in modo particolare a loro» afferma Furio Pirozzi Farina, presidente Sia «perché hanno davanti a sé una vita intera da vivere». E il benessere sessuale è una componente importante, da non sottovalutare.

Gli andrologi che aderiscono

Sul sito della Società italiana di andrologia è possibile trovare gli elenchi degli andrologi che aderiscono all’iniziativa presso i quali si può prenotare una visita gratuita.

In questa settimana poi saranno pubblicati su vari giornali e riviste i medesimi elenchi. Gli stessi saranno esposti anche nelle sale di attesa di numerosi medici di famiglia.

Infine, è stato attivato il numero verde 800.896982, attivo dal 9 maggio 2011 dalle 9.00 alle 18.00 (da lunedì a sabato) a cui si può telefonare per sapere come contattare l’andrologo più vicino a casa.

Problemi di erezione e non solo

Disfunzione erettile, problemi di orgasmo ed eiaculazione, infertilità, patologie flogistiche che possono portare a dolori e fastidi all’apparato genitale, ma anche dismorfofobie vere o presunte.

Sono tanti i disturbi della sfera sessuale che, negli anni passati, sono stati individuati durante le varie edizioni della settimana di prevenzione andrologica.

Problematiche che altrimenti non sarebbero emerse, vuoi per una cronica reticenza, da parte del maschio italiano, a parlarne con il medico di famiglia. Vuoi perché l’andrologo, a differenza del ginecologo per la donna, non è ancora entrato nell’immaginario collettivo come il medico di riferimento per l’uomo.

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