Che fare dopo una distrazione muscolare

DOMANDA

Ho 18 anni e sono un giocatore di pallacanestro. Oltre un mese fa, durante una partita, ho avvertito un forte dolore dietro la coscia. L'ecografia, effettuata 19 giorni dopo l'infortunio, ha evidenziato la presenza di tessuto cicatriziale di una probabile distrazione muscolare al primo stadio al bicipite femorale. Mi è stato consigliato di ricominciare con un lavoro aerobico molto "blando". Sono passate 3 settimane dall'ecografia e correndo continuo ad avvertire un minimo dolore, che rimane della stessa entità, senza ne migliorare ne peggiorare. Conviene rimanere a completo riposo? Devo applicarci caldo o freddo?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Elena Boccalandro, Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia

La distrazione è una lesione piuttosto grave che causa la rottura di alcune fibre del muscolo, generalmente per un'eccessiva sollecitazione (brusca contrazione o scatto improvviso). In relazione al numero di fibre coinvolte e agli strati muscolari compromessi possiamo avere tre gradi di lesione.
Primo grado: quando sono danneggiate solo poche fibre muscolari; il danno è modesto e viene avvertito come un fastidio che si accentua durante la contrazione e l'allungamento muscolare. In questo caso non si ha un'importante perdita di forza o limitazione del movimento. Secondo grado: si tratta di una lesione gravenella quale è coinvolto un maggior numero di fibre. Il dolore è acuto, simile a una fitta e viene avvertito in seguito a una violenta contrazione muscolare. Vi è una parziale perdita della potenza muscolare. Terzo grado: la lesione è gravissima, con coinvolgimento di un elevato numero di fibre, una vera e propria lacerazione del ventre muscolare. Il dolore è violentissimo e determina una completa impotenza funzionale.
Qualunque sia il grado della lesione, i primi accorgimenti da adottare sono: interrompere l'attività sportiva, immobilizzare la zona colpita, evitare di caricare l'arto, metterlo in una posizione di riposo, applicare impacchi freddi sulla zona interessata ed evitare qualsiasi forma di calore (massaggi pomate fanghi eccetera.). L'esame ecografico diviene fondamentale per la valutazione reale del danno a livello muscolare. Le lesioni di primo grado si risolvono nel giro di 1- 2 settimane durante le quali si consiglia il riposo assoluto abbinato all'utilizzo di antinfiammatori e miorilassanti. Gli esercizi di stretching aiutano ad accelerare il recupero rendendo il più elastico possibile il tessuto cicatriziale, meno elastico, meno contrattile e meno resistente di quello muscolare. Queste aree con differente elasticità aumentano sensibilmente il rischio di lesioni ricorrenti. Per prevenirli diventa quindi fondamentale 1)eseguire sempre un riscaldamento generale specifico della muscolatura, 2) assicurarsi di essere nelle condizioni fisiche idonee per sopportare lo sforzo, 3) valutare attentamente la praticabilità del terreno, 4) eseguire sempre esercizi di allungamento per migliorare l'elasticità e la flessibilità muscolare sia in fase preparatoria che in fase di defaticante.

Elena Boccalandro
Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia
Diplomata in Terapia della Riabilitazione nell’anno 1993/94 e Dottore in Osteopatia dal 1999, è regolarmente iscritta al Registro Osteopati Italiani.
Dal 1994 lavora in qualità di libera professionista.
Ha prestato servizio presso il “Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi” dell’Ospedale Maggiore di Milano da luglio 1992 a luglio 1993. Dal 1994 fino a marzo 2002 è stata impegnata con incarico libero-professionale in qualità di fisioterapista, presso il Day-Hospital del Pio Albergo Trivulzio.
Si è classificata prima al concorso pubblico per fisioterapisti indetto il 10 marzo 2003 presso il Pio Albergo Trivulzio.
Ha partecipato all’evento formativo pluriennale (2006-2007, 2007- 2008) di “scuola di posturologia integrata” tenutosi a Roma.
Ha vinto il premio nella sessione Caregiver’s Education Award con il seguente progetto: “Analisi posturale e trattamento fasciale in pazienti affetti da artropatia emofilia: studio con gruppo di controllo”.
È stata relatrice in numerosi congressi scientifici e corsi di formazione
professionale.
Ha redatto il capitolo “Rieducazione neuromotoria di gruppo” all’interno del libro ”Parkinson” della dottoressa E.Hartmann.

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